Sul Recovery Plan è scontro aperto. “Il piano predisposto dal presidente del Consiglio manca di ambizione. È senz’anima”. Matteo Renzi ha definito così il piano attualmente sulla scrivania di Giuseppe Conte e ha annunciato che mercoledì Italia Viva porterà al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri 61 nuove proposte.
“Si vede che non c’è un’unica mano che scrive – ha continuato Renzi in conferenza stampa da Palazzo Madama in diretta su Facebook – È un collage talvolta raffazzonato di pezzi di diversi ministeri. Si vede la mano burocratica di chi mette insieme i pezzi. Se non ci sarà un accordo le due ministre e il sottosegretario di Italia viva si dimetteranno”.

E apre così a due strade: l’apertura di una crisi di governo oppure un rimpasto. “Si tratta di una questione da risolvere in qualche settimana – ha continuato Renzi – Se c’è l’accordo si va avanti bene, se non c’è l’accordo le ministre si dimetteranno e ritireranno il loro incarico. Noi non siamo in cerca di poltrone. Noi pensiamo che le idee valgano di più delle poltrone”.

“Chiediamo a questo governo di cambiare passo – conclude il suo intervento – perchè questo piano cosi com’è è davvero deludente”. Non a caso le richieste di Italia viva sono riassunte dall’anonimo CIAO (“Cultura, infrastrutture, ambiente e opportunità)”. “Ma è un Ciao Conte?”, chiede, provocatoriamente, una giornalista.

E passa in rassegna i numeri: “Da qui al 2026 – sottolinea – secondo il Mef questo piano produrrà 2.3 punti sul Pil: con un piano da 800 miliardi, è troppo poco”. “Se questo lavoro produce al Sud un aumento dell’occupazione dello 0,89 per cento vuol dire che non abbiamo fatto un buon lavoro”.

“Su giovani e occupazione sapete quanto è stato stanziato? – chiede il leader di Iv – due miliardi, più del doppio della parità di genere. Io sono a favore della parità di genere, ma non è pensabile che sull’emergenza giovani e occupazione giovanile ci sia un decimo del super bonus 110 per cento. Non si va da nessuna parte se si mette una cifra dieci volte superiore sul super bonus rispetto a quanto destinato ai giovani. Il nostro progetto è triplicare i soldi destinati all’occupazione giovanile”.

Il Recoverry plan, dichiara il leader di Italia viva, “è un piano paragonabile al piano Marshall, nessuno ha mai messo tanti soldi sul nostro Paese come in questo momento l’Europa”.”I sovranisti – spiega – sono stati sconfitti. Il punto fondamentale è: ora o mai più. Perché la capacità di spesa che abbiamo adesso non l’avremo per i prossimi trent’anni. C’è solo una cosa peggiore di non avere questi soldi: spenderli male: o questi soldi li spendiamo bene, o ci strangoliamo col debito pubblico. Ci sono i negazionisti del virus e i negazionisti del debito pubblico”.

Quella sul Recovery, avverte, “non è una discussione da fare per il gusto di un chiacchiericcio politico, non stiamo scherzando. Non è una fiction, non è una telenovela, è il futuro dei nostri figli. Ci rompiamo l’osso del collo. Questo è il momento in cui ci giochiamo tutto”.

E ha annunciato che mercoledì mattina il ministro Roberto Gualtieri ospiterà la delegazione di Iv: andranno i capigruppo Faraone e Boschi e le ministre Bonetti e Bellanova. Con questa delegazione “presenteremo 61 punti su cui al momento non siamo d’accordo delle 103 pagine di next generation Eu – continua Renzi – Dico ‘al momento’ perché chiederò ai parlamentari di Iv di indicare eventuali ulteriori suggerimenti. Andremo combattivi come sempre”.

“Sul Mes sulla sanità non torniamo indietro”, sottolinea Renzi. E punta il dito contro Conte: “Noi non vogliamo che si facciano scherzi su intelligence e servizi segreti – sottolinea – e chiediamo al presidente del Consiglio che affidi la delega a una persona terza. Noi non torniamo indietro su questo”.

“Ma in ogni caso – afferma – se accettano di prendere 127 miliardi con condizionalità impegnative come quelle del recovery, mi spiegate perchè non vogliono prendere 36 miliardi con condizionalità molto più basse? E’ vergognoso che in un Paese in cui sono morti 273 medici per covid si stia ancora a discutere del Mes, perchè è un tema ideologico che si gioca sulla pelle delle persone che muoiono”.

“Questo piano è impregnato di cinquestellismo giustizialista nel momento in cui si parla della prescrizione. Noi partiamo dalla cultura: no al manettarismo di seconda mano di alcuni membri di questa coalizione”. “Sull’alta velocità – è poi l’affondo contro i grillini – non facciamo sconti a nessuno. L’unico vero attacco al governo lo ha fatto il M5S non votando il parere sull’alta velocità”. “Non siamo noi a complottare contro il governo, ma è chi dice ‘no’ all’alta velocità che complotta contro l’Italia”.

Redazione

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