Ma la convergenza resta complicata
Renzi sfida Letta per le suppletive di Roma, Italia Viva lancia Elena Bonetti dopo la ritirata di Conte
Matteo Renzi usa la carta ‘jolly’ per le suppletive di Roma. Dopo che il fronte riformista ha di fatto ottenuto la ritirata di Giuseppe Conte dalla candidatura per il collegio Roma 1, quello lasciato vacante dal neo sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, ora Italia Viva punta a scombussolare le carte del centrosinistra lanciando nella mischia il nome di Elena Bonetti, attuale ministra renziana per le Pari opportunità e la Famiglia.
Quello della Bonetti, filtra da IV, è il nome più adatto per correre per il seggio alla Camera e nelle intenzioni di Renzi è anche un modo per ‘sfidare’ Enrico Letta a sugellare il famoso patto per il “campo largo”, l’Ulivo 2.0 che dovrebbe tenere dentro il PD, il Movimento 5 Stelle, il centro riformista e la sinistra.
Le possibilità di una convergenza sul nome della Bonetti, va detto, non sono alte: proprio l’esponente renziana, assieme alla collega ed ex ministra Teresa Bellanova, decretò la fine del governo giallo-rosso con le dimissioni in polemica col premier Giuseppe Conte.
L’operazione di Renzi, insomma, resta improbabile. In campo restano quindi altri nomi di area Pd già circolati nelle scorse settimane, prima del pressing del trio Letta-Zingaretti-Bettini su Conte per una candidatura a Roma poi “declinata” dal leader pentastellato.
Trae questi ci sono l’ex presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra, l’ex segretaria della Cisl Annamaria Furlan, ma anche Cecilia d’Elia, portavoce della Conferenza delle donne democratiche e Responsabile Politiche per la Parità della segreteria.
Quanto alla candidatura di Elena Bonetti, sulla ministra renziana va segnalata anche la posizione di Carlo Calenda, il leader di Azione che si era detto pronto a scendere in campo per le suppletive di Roma contro l’ipotesi di ‘consegnare’ il seggio a Conte. Per l’eurodeputato Elena Bonetti “è una persona molto valida”, ma “il tema è sempre lo stesso: vediamoci, parliamone e discutiamo“.
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