“Ricchi cachet per artisti famosi e paghe vergognose per altri professionisti: 50 euro al giorno è il compenso di molti musicisti che si esibiranno da oggi sul palco dell’Ariston”. A denunciare l’incredibile squilibrio economico dei compensi al Festival di Sanremo è la Slc Cgil, che ha lanciato l’allarme sulle condizioni lavorative di chi il Festival contribuisce in maniera fondamentale a rendere l’evento televisivo dell’anno.

“Prove estenuanti e tempi di lavoro interminabili: dalle 10 del mattino fino a fine diretta, spesso dopo la mezzanotte. Sono condizioni inaccettabili che svelano, ancora una volta, come dietro luci sfavillanti e giacche doppiopetto il mondo dello spettacolo in Italia non riconosca il lavoro degli artisti anche se, proprio sulle loro capacità e competenze, mette in piedi fruttuosi business”, commenta la segretaria generale Slc Cgil Emanuela Bizi.

Una situazione, prosegue la Slc Cgil, che, “se possibile, appare ancora più grave quando a determinarla è la Rai, azienda che svolge il fondamentale compito di servizio pubblico, e che non può discriminare o non pagare adeguatamente tutti i suoi lavoratori, compresi gli artisti”. Purtroppo, conclude Bizi, “l’orchestra a Sanremo non suona una musica uguale per tutti”.

Redazione

Autore