Sei persone sono state arrestate questa mattina all’alba con le accuse di usura in concorso ed estorsione. Intorno alle 07:00 sono iniziate le operazioni che hanno portato all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura. L’operazione di oggi è la fase finale di un’articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri della compagnia di Anzio, diretta dalla alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri. 

I FATTI

I militari hanno ricostruito l’attività della banda che, tra il 2015 e il 2019, nonostante i piccoli prestiti, pretendeva dai debitori cifre con tassi usurari. Spesso i prestiti erano utilizzati per tentare di salvare l’attività commerciale di famiglia: ma nel tempo le richieste di restituzione si trasformavano in minacce di ritorsione fisica o persino di morte. Queste minacce, indirizzate sia alle vittime che ai loro familiari, si allargavano in seguito anche alle attività commerciali, creando una tale pressione da spingere i debitori a cedere alle richieste estorsive, oppure a contrarre ulteriori debiti per riuscire a coprire i primi. Una delle vittime ha però trovato la forza di denunciare e si è così recata in caserma, facendo scattare le indagini. Tre degli autori sono finiti in carcere, mentre gli altri tre agli arresti domiciliari.

I militari dell’Arma sono stati affiancati dagli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Pomezia nell’esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati. Successivamente la Guardia di Finanza ha effettuato ulteriori 13 perquisizioni presso le residenze e le sedi delle società riconducibili ad alcuni dei soggetti destinatari delle misure cautelari, in modo da poter acquisire elementi di prova relativi alle ipotesi di reato di autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta, infedele ed omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

 

Roberta Davi

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