«Far correre Milano a discapito di Napoli e del Sud? In questo modo l’Italia firma il suo suicidio e non credo che l’Europa sia particolarmente felice di questa “svolta nordista”. Far ripartire il Sud non penalizzerebbe il Nord, anzi lo aiuterebbe a rialzarsi, perché sono vent’anni che non rappresenta più la locomotiva del Paese: le parole di Conte sono un delirio e un goffo tentativo di guadagnare consensi al Nord». Adriano Giannola, presidente della Svimez, commenta così la lettera inviata da Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio e neo-leader del Movimento Cinque Stelle, al Corriere della Sera.

Nella missiva pubblicata dal quotidiano, Conte invoca aiuto per Milano e per il Settentrione, considerati il vero motore per la ripartenza del Paese, chiedendo addirittura una legge speciale per il capoluogo lombardo: una svolta nordista che nega al Sud un ruolo di primo piano nel rilancio del Paese. «Siamo stati schiacciati dall’immagine di una forza politica prevalentemente concentrata a recuperare il divario che il Meridione soffre rispetto al resto dell’Italia e questo non succederà più», scrive l’“avvocato del popolo”. «Se Conte si riferisce all’attenzione pietistica che il Movimento Cinque Stelle ha dedicato a Napoli, sono assolutamente d’accordo con lui: è ora di finirla – afferma Giannola – I pentastellati dovrebbero cominciare a guardare la città con un’attenzione strategica, invece negano al Mezzogiorno la possibilità di diventare il motore dell’Italia». E si preparano a puntare solo sul Nord e su Milano: «Dobbiamo dare a Milano la spinta necessaria per tornare a essere la locomotiva del Paese, la frontiera di una crescita e uno sviluppo sostenibile nel quadro di un’economia eco-sociale di mercato», aggiunge infatti Conte.

Fari accesi sul capoluogo lombardo, come se fosse l’Italia intera: un grave errore secondo Giannola. «Queste affermazioni incarnano l’idea bocconiana più ortodossa ed estremista secondo la quale bisogna far correre Milano a costo di rallentare Napoli – spiega il presidente della Svimez – Se non c’è la possibilità di far correre entrambe e si è quindi costretti a scegliere, si punta su Milano. Credo che ciò sia profondamente sbagliato perché, nell’interesse generale, è bene dire che ha molte più chance di correre il Mezzogiorno rispetto al Nord. Milano è sicuramente una città all’avanguardia, senz’altro la più europea d’Italia, ma è in regresso, non certo in progresso».

La missiva firmata da Conte, secondo il numero uno di Svimez, non rappresenterebbe un serio pericolo per il Sud ma solo una scelta scellerata e un tentativo di recuperare consensi al Nord. «Il vento del Nord non soffia più da un pezzo – sostiene Giannola – Come se ne esce? Realizzando un altro motore per il sistema, mettendo il turbo e quel turbo è il Mezzogiorno. Bisogna far camminare insieme Nord e Sud con Napoli a capo di una grande operazione che agevolerà in primis il Settentrione che, con la crisi del Mezzogiorno, ha perso il suo principale mercato interno. Le parole di Conte, però, non mi preoccupano perché ha poco peso nello scenario politico attuale: i veri decisori politici saranno il premier Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco».

Puntando la lente di ingrandimento sulla politica di casa nostra, invece, le parole di Conte avranno fatto sobbalzare Gaetano Manfredi, candidato sindaco del centrosinistra, presentato in pompa magna proprio dall’ex premier che in quella circostanza aveva sottolineato la (presunta, a questo punto) centralità di Napoli nella ripresa. «Credo che le esternazioni di Conte abbiano senz’altro messo in imbarazzo Manfredi – conclude Giannola – perché, in qualche modo, smontano il progetto iniziale per la città. Credo pure che gli esponenti pentastellati dovrebbero chiarire le parole di Conte, fornendo un’analisi precisa del Sud, elemento che manca nella lettera dell’ex premier e la rende priva di valore».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.