Ieri mattina a Via Arenula il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ricevuto, insieme al viceministro Francesco Paolo Sisto, l’Associazione nazionale Comuni italiani, guidata dal presidente Antonio Decaro e dal vicepresidente vicario Roberto Pella. Nella delegazione Anci, anche il segretario generale, Veronica Nicotra, e il sindaco di Treviso, Mario Conte. Oggetto dell’incontro, durato circa un’ora e avvenuto nello studio del Ministro, il tema della responsabilità dei sindaci. Era stato lo stesso Guardasigilli ad annunciare qualche giorno fa l’incontro in occasione della presentazione del libro “Non diamoci del tu – La separazione delle carriere” di Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi ed edito da Rubbettino.

“L’obiettivo delle riforme iniziali – aveva detto l’ex magistrato – è avere un impatto positivo sull’economia del Paese. Anche per questo dopodomani (ieri, ndr) incontrerò rappresentanti dell’Anci per discutere di una profonda revisione dei reati che paralizzano l’amministrazione. Si tratta della ‘paura della firma’ o come preferisco dire io dell’amministrazione difensiva”. Antonio Decaro al termine del colloquio col Ministro si è detto soddisfatto: “L’incontro è andato bene, c’è disponibilità da parte del ministro e del viceministro a rivedere alcune norme per evitare che i sindaci possano essere ritenuti responsabili qualsiasi cosa accada all’interno del Comune. Noi non riteniamo che la responsabilità possa essere sempre del sindaco solo per il fatto che ha un ruolo. Non esiste il reato di ruolo”. Decaro ha aggiunto che “ci sono più norme che interessano la responsabilità dei sindaci”, spiegando che c’è la volontà “di fare un percorso nei prossimi giorni per analizzarle una per una con il consenso del parlamento”.

“Il tema è circoscrivere le responsabilità penali e civili. Non vogliamo l’immunità né l’impunità – ha precisato Decaro. Non vogliamo un trattamento di favore ma sapere quali sono le regole da rispettare in maniera rigorosa e le vogliamo rispettare”. Tra queste non poteva mancare una revisione del decreto Severino. “Abbiamo chiesto – ha detto sempre Decaro – di affrontare il tema della legge Severino. Il sindaco è l’unica figura istituzionale che viene sospesa per 18 mesi nel caso di condanna in primo grado, anche per un abuso d’ufficio che come sappiamo nel 97% dei casi non arriva a sentenza definitiva. Su questo è d’accordo anche la Severino, che da ministro fece la norma. E dal ministro Nordio c’è disponibilità a fare delle verifiche rispetto alla questione della sospensione”, ha concluso il Presidente Anci.

Lo spirito proficuo dell’incontro e l’inizio di un percorso ci è stato confermato anche dal Vice Ministro di Forza Italia Francesco Paolo Sisto che ci ha riferito: “Nella riunione col Ministro i sindaci hanno fatto sentire tutto il loro disagio per l’esistenza di situazioni giudiziarie che bloccano oltremodo la loro libera attività. In primo luogo si sono soffermati sulla necessità di intervenire sull’abuso di ufficio, rimodulandolo oppure abolendolo, per passare poi a quella di evitare responsabilità oggettive, dovute solo al fatto di ricoprire la funzione di primo cittadino. Hanno poi criticato la legge Severino che, a fronte di una sentenza non definitiva, li sospende dalla loro carica, per concludere con le preoccupazioni derivanti da un eccesso di attività della Corte dei Conti. Il Ministero ha mostrato ogni disponibilità a raccogliere il grido di dolore dei sindaci e a riflettere su meccanismi normativi che possano consentire di affrontare fattivamente i problemi prospettati”.

Sempre da Fi ieri è giunta una nota congiunta di Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo a corredo dell’incontro: riformare abuso d’ufficio e Severino “sono battaglie storiche di Forza Italia che finalmente con questo governo possono vedere la luce”.  Ricordiamo che già due giorni fa il Partito Democratico ha presentato due disegni di legge in merito alla modifica della legge Severino nella parte della sospensione dalla carica dei sindaci dopo il primo grado di giudizio e in materia di responsabilità politica, amministrativa ed erariale dei sindaci. Insomma, al di là dei dettagli tecnici normativi, sembra esserci un’ampia convergenza tra governo e forze di maggioranza e opposizione per aiutare i sindaci ad operare con maggiore serenità.