Oggi il confronto con i tecnici
Strage del Mottarone, la gip: “Ringraziate che il sistema è garantista, sembra che vi dispiaccia”
Sabato sono stati scarcerati i tre indagati per il disastro della funivia del Mottarone. Solo il caposervizio, Gabriele Tadini, è stato posto ai domiciliari. Una decisione presa dalla Gip di Verbania Donatella Banci Buonamici che ha fatto storcere il naso a tanti ma che la gip difende con fermezza. “Dovreste essere contenti di vivere in uno stato democratico. Secondo me non c’erano le esigenze cautelari e gravi indizi di colpevolezza per tenere in carcere gli indagati”, ha detto la gip.
E di fatto ha smontato l’impostazione della procura che voleva in carcere tutti e tre i principali indagati. “Io ho osservato che non sussisteva il pericolo di fuga, non esisteva – ha aggiunto -. Non ho ritenuto per due persone la sussistenza dei gravi indizi non perché non abbia creduto a uno” ma “perché ho ritenuto non riscontrata la chiamata in correità, che deve essere dettagliata: questa non lo era ed era smentita da altre risultanze”.
Il giudice Donatella Banci Buonamici ha aggiunto: “il pm fa il suo lavoro bene e io faccio il mio lavoro credo altrettanto onestamente, è il sistema, dovreste ringraziare che il sistema è così, dovete essere felici di vivere in uno Stato in cui il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici, l’Italia è un paese democratico”. Un’affermazione che lascia il sentore che tra le due donne in prima linea la Gip e il procuratore capo di Verbania, Olimpia Bossi, per far luce sulla tragedia costata 14 vite ci sia qualche dissapore sulla gestione delle indagini.
Oggi in procura saranno analizzati i fattori tecnici della vicenda. Sarà ascoltato il consulente Giorgio Chiandussi, professore del Politecnico di Torino, nominato per accertare le cause dell’incidente della funivia del Mottarone. Accertamenti irripetibili che probabilmente porterano a iscrivere nel registro degli indagati altri. Si proverà a capire perché la fune si è rotta e quale fosse la reale connessione tra la rottura e i freni inibiti.
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