Cinque anni e quattro mesi. È arrivata oggi la condanna, in appello, per Pietro Genovese, il 22enne figlio del regista Paolo accusato di omicidio stradale plurimo per aver investito e ucciso le due sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, nel dicembre 2019 a Corso Francia a Roma.

Genovese era stato condannato, in primo grado, a otto anni con il rito abbreviato. Ma la corte d’Assise d’Appello di Roma ha accolto la richiesta di concordato proposta dalla difesa di Genovese e concordata con la procura generale, per una condanna a 5 anni e 4 mesi, come richiesto, in primo grado, dal pubblico ministero Roberto Felici: la pena è stata ridotta di un terzo per il rito abbreviato. Con il concordato si chiude dunque la vicenda giudiziaria e la pena diventa definitiva.

Per il giovane, che era ai domiciliari da 18 mesi, il giudice ha revocato la misura e ha disposto l’obbligo di dimora a Roma e quello di non allontanarsi dal proprio domicilio dalle 22 alle 7. La difesa del giovane, con l’avvocato Gianluca Tognozzi e Franco Coppi, aveva chiesto la libertà ma la procura generale ha espresso parere contrario. I giudici hanno ritenuto che l’obbligo di dimora possa soddisfare in modo adeguato “l’esigenza cautelare sociale”, tenuto conto dell’incensuratezza e del corretto comportamento processuale dell’imputato e della revoca della patente di guida.

LE REAZIONI DEI FAMILIARI

“Abbiamo sempre voluto la verità e quella è rimasta. La colpa è del ragazzo, l’entità della pena non ci interessa riguarda solo la coscienza dei giudici”. Con queste parole la madre di Camilla Romagnoli, Cristina Maggi, ha commentato la sentenza definitiva. Già da tempo, le famiglie delle due ragazze non comparivano più come parti civili nel procedimento, perché sono stati risarciti dall’assicurazione.

I FATTI

L’incidente mortale è avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 del dicembre 2019 a Corso Francia a Roma. Le due sedicenni, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, avevano trascorso una serata con gli amici, per festeggiare insieme l’inizio delle vacanze natalizie.

Tornando a casa, sotto la pioggia battente, le due ragazze sono state investite da un suv, guidato da Genovese che andava a velocità sostenuta. A causa del forte impatto, le due giovani sono morte sul colpo, nonostante i soccorsi dello stesso Genovese, intervenuto subito dopo l’impatto.

Gli inquirenti, arrivati sul posto, hanno trovato il ragazzo sotto shock, che è stato trasferito in ospedale per accertamenti e analisi, risultando positivo ai test alcolemico tossicologici con un tasso di alcol dell’1,4, tre volte superiore a quello consentito per guidare. In particolare nel caso dei neopatentati, il codice della strada non consente assunzione di alcol per chi guida da meno di tre anni.

Andrea Lagatta

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