Tre generazioni riunite sotto il grande amore per Raffaella Carrà, gente comune e istituzioni piegano il capo al passaggio dell’ultimo viaggio della regina. In ogni tappa un applauso che sembra non interrompersi mai, iniziato all’arrivo alla sua storica abitazione di Vigna Clara sembra non essersi mai interrotto fino in Campidoglio. Un’ondata di emozione ha accompagnato il corteo funebre per Raffaella iniziato poco prima delle 16. Partito dalla casa di riposo che l’ha ospitata nei suoi ultimi momenti, il carro funebre con Japino sempre sul sedile del passeggero come a non volerla lasciare sola, l’ha portata dagli amici e colleghi con cui ha lavorato una vita intera, Scandendo così i luoghi simbolo della sua storia in Rai, l’auditorium del Foro Italico, gli studi di Via Teulada, il Teatro delle Vittorie e la sede di Viale Mazzini fino all’arrivo in Campidoglio dove è stata allestita la Camera ardente aperta fino alle 22. In fila ci sono centinaia di persone arrivate da tutta Italia e non solo. La bara di legno grezzo voluta dall’artista e conduttrice, è semplice ma concreta come il segno indelebile che ha lasciato nei suoi fan arrivati da tutta Italia per regalarle un pensiero, un bacio o un’ultima carezza.

IL RICORDO DEI MOSTRI SACRI DELLA TELEVISIONE

Milly Carlucci che ha atteso il corteo davanti all’Auditorium del Foro Italico (che proprio lei per prima ha proposto di intitolare a Raffaella Carrà) ha spiegato che: “Con lei c’è stata un’evoluzione del ruolo femminile in tv, è partita da soubrette ma oggi era direttore artistico”. “Oltre al talento metteva in campo dedizione, lavoro e fatica e grandissimo professionismo. È stata un’artista unica capace di parlare ad intere generazioni, ad essere avanti nel tempo” ha detto l’ad Rai Fabrizio Salini. Per il presidente Rai Marcello Foa: “Raffaella Carrà sapeva di essere un simbolo e se potesse vederci penso sarebbe contenta di un affetto così autentico, come lei è stata autentica per tutta la vita”. “Raffaella è stata la protagonista del sorriso in un pezzo di storia italiana” ha detto Bruno Vespa presente nella tappa di Via Teulada. Ad attenderla al Teatro delle Vittori c’era invece Flavio Insinna: “È andata via con il suo stile, con la stessa classe che ci ha regalato in scena, L’applauso per lei non finirà mai”.

RAFFAELLA DIVA DELLA GENTE

Roma ha risposto presente al saluto per Raffaella, già dai primi metri, dietro il carro funebre, si è creato un lungo serpentone di auto e motorini. “Ero una sua fan sfegatata, le ho scritto delle lettere e lei mi ha risposto! Ancora mantengo la bambola maga maghella“, dice una signora con ancora le lacrime agli occhi. “Affetto, un grande affetto perché oltre alla professionalità – ci raggiunge una ragazza – è, era (si corregge con una certa commozione ndr) una bella persona”. Arriva un anziano signore a dire la sua: “Uno stile inimitabile mai volgare ma mai sobrio, non so se mi spiego, ha fatto la storia della televisione di questo Paese con i costumi e la pettinatura”, “Ha fatto passare centinaia e centinaia di ore serene al popolo italiano” aggiunge un altro fan. “Anche se non si mostrava più tanto in pubblico noi sapevamo che era presente con la sua eleganza, il suo sorriso e rimarrà così per sempre nei nostri ricordi” aggiunge un giovane.

LA CAMERA ARDENTE IN CAMPIDOGLIO

Cuscini di fiori gialli, il suo colore preferito, le corone in fondo, una delle quali inviata dal suo fanclub ufficiale, accanto a quelle della Rai e della sindaca Virginia Raggi, che ha accolto il corteo funebre ed ha atteso tutti nella sala della Protomoteca non risultando mai invadente. La Camera Ardente continuerà fino a mezzanotte e poi giovedì 8 luglio e venerdì 9 mattina prima del funerale. Nella sala avviene il racconto della vita artistica di Raffaella Carrà: come colonna sonora ci sono le sigle, proiettati invece i programmi iconici dell’artista e conduttrice. Attorno alla bara di legno semplice come voleva Raffaella, una serie di foto che la ritraggono in momenti chiave della sua carriera e privata come la Fondazione Amici dei bambini che aveva fondato per promuovere le adozioni a distanza facendo ottenete una vita migliore a migliaia di bambini, lei che figli non li ha mai potuti avere.  All’esterno una folla fatta entrare a piccoli gruppi e per la quale è stata a disposizione tutto il giorno l’acqua distribuita in postazioni della Protezione Civile.

Riccardo Annibali

Autore