Durante la sua prima presidenza, Donald Trump considerava il Bitcoin una truffa. Ora invece ha abbracciato il mondo delle criptovalute e, il 6 marzo, ha firmato un ordine esecutivo per la creazione di una “Riserva strategica di Bitcoin” e di un “Deposito di asset digitali degli Stati Uniti”. Perché il governo americano dovrebbe accumulare criptovalute, strumenti notoriamente volatili e privi di un’utilità concreta come quelle di altre riserve strategiche? E perché il presidente ha imposto il vincolo di non poterli mai vendere? Le motivazioni dietro questa scelta sembrano essere tre: propaganda, provocazione politica e strategia economica.

Tra propaganda, provocazione e strategia

L’aspetto propagandistico è evidente: negli ultimi anni, Trump e la moglie Melania hanno guadagnato milioni di dollari dalla vendita di criptovalute-meme. Ma l’iniziativa ha anche un valore simbolico. Firmando l’ordine esecutivo, The Donald sapeva che questa decisione avrebbe scosso il mondo politico ed economico. Per i democratici e i repubblicani moderati, l’idea di inserire le criptovalute nella stessa categoria dell’oro e dei Treasury è stata una vera provocazione.

Ma al di là della retorica e delle polemiche, c’è una strategia più profonda. Il repubblicano vuole ridisegnare l’ordine economico globale a vantaggio degli Usa attraverso un’operazione apparentemente contraddittoria: svalutare il dollaro, mantenendone però la supremazia nel sistema finanziario internazionale. L’obiettivo è rendere le esportazioni statunitensi più competitive, riducendo il costo del debito americano. In questa strategia, i dazi giocano un ruolo chiave: forzano partner e rivali a disfarsi delle riserve in dollari senza però poterle convertire in euro o yuan, per evitare di rafforzare le valute concorrenti.

Le criptovalute come strumento di pressione

Trump potrebbe spingere il Giappone a investire direttamente negli Stati Uniti o a riversare i suoi dollari nei mercati finanziari, indebolendo così la valuta americana. Ma come evitare che questi capitali vengano convertiti in yen, euro o yuan? Una possibilità è indirizzarli verso le criptovalute, in particolare gli stablecoin, che offrono un’alternativa digitale senza intaccare il dominio del dollaro.

Tether, USD Coin e Binance USD sono strumenti che combinano la flessibilità del Bitcoin con la stabilità del dollaro, garantendo una convertibilità fissa: un token, un dollaro. Ma questa strategia ha un punto debole: la promessa di stabilità degli stablecoin è davvero sostenibile? In teoria, ogni stablecoin dovrebbe essere garantito da una riserva di dollari equivalente. Tuttavia, mantenere grandi quantità di liquidità senza interessi è poco conveniente per gli emittenti, che quindi investono queste riserve in titoli di Stato. Questo crea un meccanismo perfetto per gli obiettivi di The Donald: più stablecoin vengono emessi, più aumentano gli acquisti di bond americani, riducendo i costi del debito pubblico.

Ma se gli stablecoin diventano una colonna portante della finanza globale, potrebbero anche diventare una minaccia sistemica. Se questi strumenti dovessero essere percepiti come più sicuri del dollaro stesso, i loro emittenti avrebbero un forte incentivo a crearne di nuovi, acquistando con il ricavato ulteriori titoli di Stato. Un sistema simile può funzionare solo finché la fiducia rimane alta. Ma se il mercato iniziasse a dubitare della reale copertura degli stablecoin, si rischierebbe una spirale di instabilità finanziaria.

La partita di Trump

Il rischio è che il sistema incentivi comportamenti speculativi e poco trasparenti. Con l’aumento della domanda di stablecoin, gli emittenti potrebbero investire in asset sempre più rischiosi o, peggio, creare nuovi token senza una reale copertura.

Trump sta giocando una partita audace. Se la sua strategia funzionasse, potrebbe ottenere una svalutazione del dollaro controllata, rendendo l’America più competitiva senza perdere il primato della sua valuta. Ma se qualcosa dovesse andare storto, il prezzo da pagare sarebbe altissimo. Il rischio di una crisi finanziaria globale, con gli stablecoin al centro del ciclone, è tutt’altro che remoto.