Il presidente Donald Trump è preoccupato. Per il tycoon e la sua amministrazione rischia di diventare un incubo la prossima pubblicazione negli Stati Uniti di “The Room Where It Happened”, libro scritto dall’ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, uno dei più importanti funzionari Repubblicani e per un breve periodo tra i consiglieri più ascoltati dallo steso Trump, prima di essere licenziato nel settembre 2019.

Le anticipazioni del libro hanno già scatenato forti reazioni a Washington, tanto che l’amministrazione Trump sta tentando di bloccare l’uscita del libro prevista il prossimo 23 giugno: il dipartimento di Giustizia ha avviato la procedura in tribunale, mentre Trump su Twitter ha sottolineato che l’opera scritta da Bolton è piena di “menzogne e storie false” e che il suo ex funzionario “ha infranto la legge: sono informazioni molto riservate e non aveva l’autorizzazione”.

Pur non essendo il primo libro di questo genere, già altri ex funzionari dell’amministrazione Trump aveva pubblicato resoconti particolarmente critici con il presidente, quello di Bolton, 71enne “falco” repubblicano”, è sicuramente quello scritto dal politico più influente e autorevole.

LE RIVELAZIONI SU UCRAINA E CINA – Tra le accuse più forti presenti in “The Room Where It Happened” c’è la conferma delle pressioni di Trump sull’Ucraina affinché si indagasse sul presunto abuso di potere che avrebbe coinvolto Joe Biden, candidato Democratico alla Casa Bianca. Ma le nuove rivelazioni deflagrate come una bomba riguardano la Cina: nel libro scrive che Trump “chiese al presidente cinese Xi Jinping di aiutarlo a vincere le elezioni Usa del 2020”. Per l’ex funzionario Trump “durante una cena estiva lo scorso anno, spiegò a Xi che aumentare gli acquisti di Pechino di prodotti agricoli americani avrebbe migliorato le sue prospettive elettorali”.

I FAVORI AD ERDOGAN – Nel mirino di Bolton anche i rapporti tra Trump e il presidente turco Recep Erdogan. Il tycoon avrebbe infatti assicurato al discusso leader di Ankara una mano nel far cadere le accuse contro un’azienda turca sulla quale aveva aperto un’inchiesta il procuratore del Southern District di New York.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia