La valorizzazione delle città d’arte. E pacchetti per mete meno conosciute – e poco costose – del Sud, assieme a una campagna di comunicazione condivisa con le Istituzioni per rilanciare il brand Campania e Italia. La furia del Covid-19 ha messo il silenziatore al turismo. Ovvero al 13% del pil del Paese. Prenotazioni annullate, alberghi chiusi, dipendenti in cassa integrazione. La sessione estiva per le vacanze del 2020 appare già alle spalle. Morti, contagi, il clima di sfiducia che si avverte negli occhi delle persone si è riversato nelle prime stime: in Campania, decine di milioni di euro già in fumo. Altre decine a breve. Ma tra restrizioni e vaccini, ordinanze e divieti, è il momento di sedersi al tavolo per la strategia del rilancio. Prima o poi avverrà. Dunque, reinventarsi. Metodo e fantasia.

Se l’Italia, come appare ipotizzabile, dovesse uscire dall’emergenza prima di altri Paesi – competitor europei e mondiali, servono idee condivise dagli stakeholder del settore. Albergatori, ristoratori, commercianti, Istituzioni. “Bisognerà farsi trovare pronti, con progetti chiari e soprattutto coordinati, un’idea base che vale per tutte le regioni, è il momento delle cooperazione – spiega Ettore Cucari, presidente di Fiavet Campania – Basilicata –, forse saremo i primi in Europa a uscire dalla crisi ma per il rilancio serviranno tempo e progetti definiti”. Si parte dalle città d’arte. Musei, monumenti, mostre, gallerie, quartieri storici. La specialità della casa dell’Italia e ovviamente della Campania.

Offerte disegnate su tasca e inclinazioni dei clienti. “Sono un pezzo determinante del pil prodotto dal turismo, nonostante in passato non ci siano stati sempre percorsi condivisi con le Istituzioni. Non è il tempo delle polemiche. Non dovremo più prenderci i turisti uno per volta ma sfruttando al meglio il web, ci sono grandi margini di crescita, puntando forte anche sulla formazione degli operatori. La disgrazia del Covid-19 potrebbe addirittura rivelarsi un’occasione per il reset di quello che non va”.

La ricetta del rilancio guarda anche ai luoghi meno mainstream e dai costi contenuti del Meridione: mare gioiello, cibo, caldo, pacchetti vacanze alla portata di tutti. Campania, Basilicata, sprazzi di Calabria. Vacanze low-cost. Ci sarà tempo per le crociere, che erano divenute un prodotto di massa, prima della rivoluzione targata Covid-19. “Tutti avremo un contraccolpo economico per i mesi di stop lavorativo, tra aziende ferme e dipendenti a casa – aggiunge Cucari -, quindi periodi più brevi di vacanza in posti dalle spese contenute, si riparte anche così. Pensi che Sharm el-Sheikh era tornata ora a galla dopo la crisi legata al terrorismo”.

Un’altra traccia sarà la riscoperta delle agenzie di viaggio travolte dalle piattaforme – Booking, Trivago – e soprattutto la tutela della professionalità dei lavoratori del settore. “È un passaggio indispensabile, dobbiamo pensare alle famiglie di camerieri, cuochi, personale delle strutture ricettive. A Sorrento l’80% degli alberghi, di solito aperti in questo periodo, è chiuso. E la cassa integrazione non dura in eterno. Si deve ripartire da loro”, spiega Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Campania, presente al primo tavolo con la Regione sul turismo, a metà febbraio: bozza di strategia condivisa, fondi e idee per una campagna di comunicazione per riportare la scelta dei turisti sulla Campania, diversificazione dell’offerta, anche affidandosi a testimonial di sicuro impatto mediatico.

“Poi siamo stati travolti dal Coronavirus, una specie di 11 Settembre, anche in Campania si è fermato tutto – aggiunge Iaccarino – C’è giustamente la priorità a salvare vite umane, a lavorare sulla disponibilità di letti, terapie intensive. Gli operatori ci propongono pacchetti già per il 2021, quest’anno è considerato già perduto, speriamo non sia così, sarà il virus a dettare i tempi. Ma verrà il nostro momento e sarà la volontà dei campani di tornare a ridere, divertirsi, svagarsi a fare la differenza”