Un cartone animato su Gabriele D’Annunzio. E’ il desiderio di Giampaolo Rossi, nuovo direttore generale della Rai che davanti alla platea di Cartoons on The Bay – International Festival of Animation, Transmedia and Meta-Arts, in corso a Pescara, ha rivelato che se dovesse fare un cartoon su un personaggio storico lo dedicherebbe al Vate, nato proprio nella cittadina abruzzese.

“Non vorrei fare il passatista, visto che mi descrivono come un futurista… però noi siamo qui, nella città di Gabriele D’Annunzio, in un luogo molto rappresentativo come la ex fabbrica del liquore Aurum, il cui logo e il cui nome furono ideati proprio da lui”. Rossi sottolinea che “D’Annunzio è stato uno dei personaggi più incredibili della modernità italiana, ma in genere viene rappresentato come una sorta di uomo austero, barocco, decadente. In realtà, è colui che ha inventato la modernità, il cinema, la pubblicità. Ha inventato il logo dell’Aurum ma anche lo stemma della Nazionale italiana di calcio. Buona parte delle visioni moderne in termini comunicativi le ha inventate D’Annunzio”.

Per Rossi “D’Annunzio è un personaggio incredibile” perché “è stato anche un grande uomo d’azione, oltre a essere il poeta italiano più tradotto nel mondo dopo Dante Alighieri. Secondo me – ribadisce – l’impresa di Fiume che fece lui è stata una delle più grandi epopee libertarie della storia non solo d’Italia ma d’Europa, fu l’evento in cui c’era il voto alle donne, la parità di diritti, la Costituzione del Carnaro che fu l’unica al mondo che mise la bellezza al centro dell’essere cittadini. Sarebbe davvero molto divertente – conclude il dg Rai -fare un cartoon su un personaggio così moderno come Gabriele D’Annunzio”.

Rossi, nel corso del suo intervenuto, ha anche ricordato che la Rai “ha il canone più basso d’Europa, molte meno risorse di quante ne possa avere la Bbc o France Television.

L’IMPREA DI FIUME -Così come si legge su Wikipedia, l’impresa di Fiume fu un episodio del periodo interbellico, che consistette nell’occupazione della città di Fiume, contesa tra il Regno d’Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, da parte di reparti ribelli del Regio Esercito italiano.

L’intento fu quello di proclamare l’annessione della città all’Italia forzando in tal modo la mano ai delegati delle potenze vincitrici della prima guerra mondiale, all’epoca impegnati nella Conferenza di pace di Parigi. La spedizione fu capeggiata dal poeta Gabriele D’Annunzio e organizzata da una coalizione politica guidata dall’Associazione Nazionalista Italiana, cui parteciparono esponenti del mazzinianesimo, del Futurismo e del sindacalismo rivoluzionario. L’occupazione iniziò il 12 settembre 1919 e durò 16 mesi con alterne vicende, tra cui la proclamazione della Reggenza italiana del Carnaro. Quando i ribelli si opposero al trattato di Rapallo, il governo italiano sgombrò la città con la forza durante il Natale 1920, per permettere la creazione dello Stato libero di Fiume.

Redazione

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