Le inaugurazioni di nuove opere pubbliche, sono talvolta oggetto di polemiche, anche aspre, sui meriti politici e amministrativi da assegnare a questo o quel governante fautore e/o realizzatore di quel determinato progetto. Gli avvicendamenti amministrativi, ovviamente, fanno sì che si verifichino inaugurazioni di opere pubbliche o altro, attinenti ad amministrazioni passate. Lungaggini burocratiche contribuiscono allo slittamento della consegna delle opere e rendono più che difficile il fatto che l’amministrazione cha ha concepito all’epoca un progetto sia la stessa che poi taglierà il nastro per l’inaugurazione.

Se l’interesse primario dei cittadini è quello che vi sia sempre la cosiddetta continuità amministrativa tra chi si succede al governo, in modo che ciò che sia progettato non importa da chi, sia poi effettivamente realizzato, per la politica invece, in tanti casi, non è la sola cosa importante. La notizia degli ultimi giorni, l’inaugurazione della nuova Università a Scampìa, ci ha mostrano le reazioni, diverse, di passati amministratori della città. Da un lato, Antonio Bassolino, intervenuto sulla inaugurazione dell’università mostrandosi semplicemente contento per “la bella giornata per il quartiere, per la città e per il Paese” interpretando il suo apprezzato stile sobrio e istituzionale che lo ha sempre accompagnato, anche nei momenti difficili delle amministrazioni di cui è stato a capo. Lo ha fatto senza ricordare il proprio merito, che nessuno gli potrebbe negare.

Dall’altro Luigi de Magistris, con il solito stile aggressivo, litigioso ed estremamente divisivo, che attraverso una dichiarazione pubblica è sembrato avocare a se il sostanziale merito della realizzazione del nuovo polo universitario e non soltanto la continuazione, doverosa, di un percorso amministrativo concepito e portato avanti fino ad un certo punto da altri, compreso il sindaco Iervolino. Va detto che risulta delle cronache cha mai de Magistris abbia riconosciuto meriti a passati sindaci. Ad esempio quando ha inaugurato nuove stazioni della metropolitana, basti ricordare quella avvenuta nel 2013 per la stazione Garibaldi, che inaugurò insieme all’allora ministro Lupi, senza dare alcun merito a chi lo aveva preceduto visto che risulterebbe impossibile progettare, farsi finanziare e realizzare un’opera di tal genere in 18 mesi, il tempo da cui era sindaco.

I meriti degli altri invece se li è presi l’ex sindaco, eccome. Ha sempre detto e millantato di aver risolto l’emergenza rifiuti a Napoli, quella che trovò appena eletto sindaco, costruendoci la sua narrazione politica per un decennio, una narrazione viziata da una grande bugia, visto che l’emergenza fu risolta nell’agosto 2011 grazie ad una sentenza del consiglio di stato permise di esportare di nuovo i rifiuti fuori provincia che cambiarono tipologia grazie alla modifica degli stir avvenuta nei mesi precedenti. L’apertura di tutte le linee dell’inceneritore di Acerra fecero il resto insieme alla possibilità di liberare facilmente la città dai cumuli grazie alla scarsa produzione del mese di agosto. E poi, chi richiama qualche merito, troverà sempre chi gli ricorderà i demeriti. E qui, relativamente all’ex sindaco, si potrebbe scrivere un libro. Anche due.