La campagna vaccinale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo sta procedendo spedita, come riconosciuto pubblicamente anche dal premier Mario Draghi, ma restano alcune criticità che hanno spinto il commissario all’emergenza Covid a ‘tirare le orecchie’ alle Regioni, ricordando di seguire le indicazioni nazionali.

Da dove nascono i timori di Figliuolo? Da alcuni grafici che mostrano un calo sensibile di alcune ‘curve vaccinali’, quelle riguardanti le fasce che più di tutte dovrebbero essere coinvolte nella campagna anti-Covid. Parliamo dei cittadini di età compresa tra i 60 e i 69 anni, dove c’è una inversione di tendenza preoccupante. 

Dal picco di 161mila punture riservate ai sessantenni del 12 maggio, scrive il Corriere, si è scesi alle 146mila tra prima e seconda dose sulle circa 500mila giornaliere. In pratica meno di un terzo delle inoculazioni è destinata a questa fascia di età.

Numeri che preoccupano la struttura commissariale: da qui il richiamo alla Regioni a completare le vaccinazioni nelle fasce più anziane della popolazione, ancora ‘scoperte’ e in cui il rischio di letalità da Covid è più alto.

A proposito di anziani, tra gli over 80 sono circa 20mila le somministrazione giornaliere, di cui il 90% richiami. Attualmente sono quasi mezzo milione gli anziani che non hanno ricevuto nemmeno una dose: un numero elevato, considerato l’alto rischio di ospedalizzazione per questi soggetti, che potrebbero tornare ad occupare i posti in ospedale già a ottobre, quando la vita all’aria aperta verrà ridimensionata, così come le temperature. 

Non va meglio nella fascia 70-79 anni: qui, rimarca il Corriere, si viaggia intorno alle 90mila somministrazione quotidiani, meno di un quinto del totale. In questo range di età sono oltre il 78% gli italiani che hanno ricevuto una dose, ciò vuol dir che il restante 22%, circa 1.2 milioni di persone, ne è ancora sprovvisto.

Il totale? Circa 4,7 milioni di persone da raggiungere e da vaccinare entro l’estate, per evitare guai ben peggiori quando arriverà l’autunno.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia