Si pensa all'ex premier come capo politico
Vertice M5S a Roma sul futuro del Movimento: “Conte elaborerà un progetto rifondativo, una ristrutturazione integrale”
Che ne sarà del Movimento Cinque Stelle e quale il ruolo dell’ex premier Giuseppe Conte? Lo ha stabilito la riunione a Roma iniziata alle 11.30 tra i big pentastellati. La location era riservatissima ma alla fine era la più scontata: l’hotel Forum di Roma, ‘seconda casa’ di Beppe Grillo nei suoi blitz capitolini, anche per via dell’antico legame di amicizia con il proprietario della struttura. Alla fine Conte avrebbe detto sì ad un ruolo ad hoc nel Movimento così come aveva proposto Grillo. Nelle prossime ore non si escludono quindi nuove decisioni su eventuali modifiche allo Statuto. È quanto si apprende da fonti qualificate dopo che la riunione dell’hotel Forum è terminata da alcuni minuti.
Qualche ora dopo la conferma via social del Movimento: “Giuseppe Conte ha raccolto l’invito a elaborare nei prossimi giorni un progetto rifondativo con il Movimento 5 Stelle. Una sfida cruciale per il Movimento, una ristrutturazione integrale per trasformarlo in una forza politica sempre più aperta alla società civile, capace di diventare punto centrale di riferimento nell’attuale quadro politico e di avere un ruolo determinante da qui al 2050”.
“Il Movimento – continua il post – sarà la forza trainante della transizione ecologica e digitale, poggiando però su pilastri insostituibili, quei valori originari che lo hanno sempre contraddistinto: la tutela dell’ambiente, l’importanza dell’etica pubblica e della lotta alla corruzione, il contrasto delle diseguaglianze di genere, intergenerazionali, territoriali, la lotta contro le rendite di posizione e i privilegi, la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita democratica attraverso il rafforzamento degli istituti di democrazia diretta”.
“Bellissima giornata. Tutte le cose che non verranno pubblicate sono vere”. Così su Twitter Beppe Grillo, garante del M5S, dopo il summit con i vertici del Movimento e con l’ex premier Giuseppe Conte andato in scena all’ora di pranzo all’Hotel Forum di Roma.
Il summit del M5S, per riscriverne la struttura, si è tenuto nel cuore di Roma, presenti anche Grillo e l’ex premier Giuseppe Conte, giunti nell’albergo in mattinata. Alla riunione erano presenti diversi big del Movimento, tra questi Vito Crimi, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Paola Taverna, Carlo Sibilia. Assente invece Davide Casaleggio, impegnato nella sesta tappa del tour ‘La base incontra Rousseau’.
La riunione si è svolta nella terrazza dell’ultimo piano, con vista mozzafiato sui fori imperiali. Grillo è arrivato con un casco sul capo, con la visiera ‘anti-Covid’ scesa davanti al volto, in stile astronauta. Conte invece è arrivato con la sua scorta, ma ha percorso a piedi l’ultimo tratto, affiancato dall’ex capo scorta che lavora ancora al suo servizio.
Dopo le ultime defezioni ed espulsioni e le polemiche era necessario tirare le somme. In molti, a partire da Grillo, pensano che l’ex premier Giuseppe Conte sia il nome più giusto per guidare il Movimento e per conferirgli un incarico i pentastellati potrebbero decidere di cambiare il loro statuto. “Conte è il leader naturale del Movimento”, conferma oggi nell’intervista a Repubblica il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. “Ha il profilo giusto – aggiunge – per una manutenzione straordinaria del partito”.
L’idea è di Grillo è da tempo quella di di conferire all’ex premier un ruolo come unico capo unico. Secondo quanto riferisce l’Adnkronos, durante il vertice nella Capitale alcuni 5 Stelle avrebbero sollevato la necessità di affiancare al ruolo politico uno o due vice, per non centralizzare troppo il potere nella mani di un’unica persona. Non solo. Altri, tra questi Crimi, avrebbero sottolineato la necessità di non ignorare il voto della base, che ha indicato la strada di una ‘governance’ a 5 al posto del capo politico, votando la modifica dello statuto in tal senso.
Uno dei possibili compromessi, potrebbe essere quello di trasformare il cosiddetto comitato direttivo in una sorta di segreteria politica, da affiancare a Conte, ammesso che l’ex premier decida di intestarsi la guida del Movimento.
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