“Lo hanno prima seppellito vivo nel 41bis per un quarto di secolo e ora gli negano anche un degna sepoltura, una vera cerimonia religiosa”. E’ lo sfogo all’Adnkronos di Sergio D’Elia, segretario dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino‘, dopo il divieto del questore di Napoli Alessandro Giuliano allo svolgimento dei funerali in forma pubblica per Raffaele Cutolo, l’ex boss della Nuova Camorra Organizzata detenuto per oltre 57 anni e morto a quasi 80 anni mercoledì 17 febbraio all’ospedale Maggiore di Parma dove era ricoverato da giugno scorso a causa di gravi problemi di salute.

“E’ uno Stato davvero spietato quello che si comporta così nei confronti di un morto. Da Stato di diritto diventa uno Stato Caino – aggiunge D’Elia – uno Stato che non si dimostra forte, ma violento. Cutolo è stato condannato e messo in un buco nero del carcere, lasciato morire come un cane senza il minimo senso cristiano di pietà”.

La salma dell’ex boss della camorra tornerà a Ottaviano, comune in provincia di Napoli, nella giornata di sabato 20 febbraio dopo l’autopsia disposta dal pm incaricato dalla Procura di Parma in programma alle ore 11.

La moglie Immacolata Iacone, la figlia Denise e altri familiari stretti daranno l’ultimo saluto a Cutolo, in forma privata, direttamente al cimitero.

Redazione

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