Esteri
Walter Biot condannato per spionaggio a 20 anni, il capitano passò documenti segreti ai russi

Walter Biot è stato condannato a 20 anni di carcere dalla Corte d’Assise di Roma. Il pm Gianfederica Dito, lo scorso 15 gennaio, aveva sollecitato la pena di 18 anni di reclusione per il militare. Il processo all’ufficiale arrestato nel 2021 si è celebrato a porte chiuse e a Biot è stato contestato le accuse di spionaggio, rivelazione di notizie che per la sicurezza nazionale dovevano rimanere segrete, e corruzione.
Nel processo la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Difesa si sono costituiti parti civili e ora dovranno essere risarciti.
L’arresto di Walter Biot
Era il 30 marzo 2021 quando il capitano di fregata Walter Biot è stato arrestato in un parcheggio di un centro commerciale di Roma mentre era intento a cedere notizie coperte da segreto a funzionari dell’ambasciata russa. Il tutto in cambio di 5mila euro. È detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.
Il processo e la condanna per spionaggio
Biot a marzo scorso era stato condannato in primo grado dal tribunale militare a una pena di 30 anni di carcere. In quel caso la pubblica accusa aveva chiesto l’ergastolo. Nel procedimento è accusato di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato e comunicazioni all’estero di notizie non segrete né riservate, sostenendo che “le complessive risultanze processuali acquisite non lascino residuare dubbi in merito alla natura di segreto militare delle notizie che ne sono oggetto e, dunque, alla loro inerenza alla preparazione, forza difesa dello Stato”.
La difesa di Biot: è determinato
“Walter Biot è determinato. È una battaglia per lui, ma anche di civiltà giuridica affinché nessuno possa essere giudicato a prove segrete”. Sono le parole dell’avvocato Roberto De Vita, difensore di Walter Biot. “Siamo passati da 30 anni a 20 anni: questo significa che, più si approfondisce e si ragiona, su come questo processo ha fatto spostare la bilancia della giustizia verso la ragion di Stato più che verso lo stato di diritto le pene si riducono e siamo in primo grado. Proseguendo così e conoscendo quel che viene in Appello e in Cassazione siamo certi che prima poi ci sarà un giudice che riconoscendo i diritti dovrà riconsegnare Walter Biot alla sua famiglia” ha detto il legale.
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