Zerocalcare cita un proverbio: “I curdi non hanno Stati amici, hanno soltanto le montagne”. Il fumettista, all’anagrafe Michele Rech, ha rilasciato un’intervista a Repubblica sul memorandum firmato a margine del vertice NATO di Madrid sulle spalle dei curdi e dettato dalle volontà del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Che ha dichiarato di aver “ottenuto ciò che voleva”. Ovvero l’impegno da parte di Svezia e Finlandia, in cambio dell’assenso – serve l’unanimità – a entrare nell’Alleanza – a consegnare alla Turchia i militanti curdi ricercati, a smettere di sostenere l’Ypg e il Pyd, braccio militare e braccio politico dei curdi siriani, e revocare l’embargo alle esportazioni di armi in Turchia che era stato imposto nel 2019 proprio in risposta al blitz turco nel Nord della Siria.

“Questo memorandum stabilisce principi molto gravi. Mette in discussione, per dirne uno, il diritto all’asilo. E oltre al Pkk, si impegna a non sostenere più anche partner affidabili che ci hanno aiutato nella guerra all’Isis e congela la discussione riguardo alla presenza del Partito dei lavoratori curdi nelle liste del terrorismo internazionale. Riporta indietro di anni l’intero processo di autodeterminazione del popolo curdo”, ha detto Zerocalcare. Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) è ritenuto organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione Europea. Il memorandum colpisce anche FETO, l’organizzazione del predicatore e politologo Fethullah Gulen prima grande alleato di Erdogan ora acerrimo nemico, accusata di aver organizzato il fallito golpe del luglio 2016.

Il fumettista da anni è vicino alla causa curda. Ha visitato il Rojava, l’avamposto di Kobane che nel 2015 respinse l’avanzata e l’assedio dei militanti jihadisti del sedicente Stato Islamico che allora sembrava inarrestabile. E alla causa ha dedicato la graphic novel, diventata anche uno spettacolo teatrale, Kobane Calling (Bao Publishing). Zerocalcare teme un’accelerazione dell’invasione del nord della Siria controllata dai curdi da parte di Ankara – offensiva già partita nel 2019 e che si è intensificata negli ultimi mesi con raid sempre più frequenti.

“Sono tutti passaggi preliminari che mettono in sicurezza il progetto di Erdogan. E questo non solo spazza via il sacrificio di uomini e donne durato anni, ma è anche un disastro dal punto di vista geopolitico: dove arriva la Turchia ritorna la sharia e le zone che adesso stanno vivendo il progresso sociale, l’abolizione dei matrimoni obbligatori, il ruolo centrale delle donne, scomparirà nelle zone gestite dai gruppi jihadisti che potrebbero controllare quel territorio”.

Addio, archiviata e dimenticata, quell’esperienza politica e sociale che era stata raccontata per anni come un avamposto di democrazia e diritti, di confederalismo democratico, femminismo ed ecologia. “È tutto collegato: apparentemente i curdi non c’entrano nulla con quello che sta accadendo in Europa, ma improvvisamente diventano moneta di scambio. Questo ti dà il polso di come si giochi con la pelle di chi sta lontano e vive in posti che in molti non sanno neanche individuare sulla cartina geografica”, aggiunge senza mezzi termini il fumettista che è da anni un consolidato fenomeno editoriale.

“Credo di aver spiegato più volte quanto sono avverso all’invasione russa, ma questo accordo sui curdi è una barbarie. Siamo vittime di uno schieramento rimasto alla Guerra fredda. Se abbiamo a cuore la democrazia, quella dei curdi non solo lo è, ma per certi aspetti è anche più avanzata della nostra. Allora perché non appoggiare il loro esperimento? Se uno guardasse gli interessi politici e ideali e alle esperienze su cui scommettere per dare stabilità a quelle regioni dovrebbe guardare a loro. Mi rendo conto che sarebbe una scelta apparentemente debole sul fronte diplomatico ma sarebbe invece forte dal punto di vista politico”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.