Bufera sull’Asl Napoli 1 Centro guidata dal manager Ciro Verdoliva. Fatture false, pagamenti anomali, milioni di euro spesi per lavori mai davvero effettuati e bug informatici. È finito tutto sotto la lente di ingrandimento della Procura di Napoli che sta cercando di fare chiarezza su una situazione gravissima.  Le prime fasi investigative hanno individuato e indagato 16 persone, come riporta oggi Il Mattino, oltre che tre dipendenti dell’azienda sanitaria regionale. Le accuse sono varie, dovranno rispondere di frode, di pagamenti anomali, di fatture false, di mandati fittiziamente creati e mai realizzati.

Al centro dell’inchiesta lavori fantasma e pagamenti generati ad hoc con un errore nel sistema informatico. Sono questi i filoni principali dell’inchiesta della Procura di Napoli. Ma facciamo un passo indietro. Tutto iniziò quando il manager Verdoliva denunciò un buco milionario. Più che un buco era una voragine: tutti i quotidiani locali iniziano a scriverne, parlando di 5,5 milioni di euro. Mica bruscolini. Spariti dalle casse dell’azienda sanitaria, pare, in due anni o poco più. Gli anni nei quali il Covid si è abbattuto sull’Italia mettendo in ginocchio l’intero sistema sanitario nazionale. Ha denunciato l’ammanco e i dipendenti infedeli e poi è rimasto lì dove era.

Non si è dimesso, è rimasto lì dov’era e nel frattempo vengono fuori altri dettagli di una gestione pessima. Parallelamente a questa vicenda c’è quella degli appalti per i servizi di pulizia e sanificazione degli ospedali che fanno capo all’Asl Napoli 1 Centro. Vicenda altrettanto opaca con l’affidamento dell’appalto a tre società, Em, Gemaservice e Gesap, con più di 700 dipendenti costretti ad accettare un contratto di solidarietà, sotto minaccia, per non perdere il lavoro. Insomma, i fatti sui quali Verdoliva dovrebbe fare chiarezza si accumulano, ma per il momento nessuna risposta. Tutto tace. E tace pure il governatore della Campania Vincenzo De Luca che non si sente di dover dire niente rispetto a questa sanità eccellente. Aspettiamo…

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Giornalista napoletana, classe 1992. Affascinata dal potere delle parole ha deciso, non senza incidenti di percorso, che sarebbero diventate il suo lavoro. Segue con interesse i cambiamenti della città e i suoi protagonisti.