Via al polo riformista
Calenda e Renzi lanciano la campagna elettorale di Azione e IV, da Milano l’alternativa a sinistra e populisti
Se Matteo Renzi e Carlo Calenda sono “due galli nello stesso pollaio”, come li definisce Filippo Ceccarelli su Repubblica, oggi lo spettacolo da seguire a Milano varrà doppiamente la pena di essere visto. Fuori dai personalismi, i due leader hanno trovato la quadra tra loro e sono riusciti a integrare le due squadre. Tanto che oggi l’evento di lancio della campagna elettorale del Polo Riformista (come lo definisce Claudio Signorile preferendo aggettivarlo politicamente, piuttosto che per posizionamento terzista) può riservare più di una sorpresa. Renzi e Calenda saranno oggi insieme per lanciare il nucleo fondativo di un soggetto unitario che punta a federare i due soggetti, Italia Viva e Azione, che fino a oggi hanno corso lungo due binari paralleli senza incrociarsi. Ed ecco finalmente l’incontro, in quel crocevia delle idee riformiste che è sempre stata Milano.
Nasce qui oggi il primo appuntamento di un percorso che punta a dare all’offerta politica un punto di riferimento nuovo, dai tratti europeisti, riformatori e liberalsocialisti. Aprirà i lavori Matteo Renzi, interverrà Sandro Gozi, concluderà Carlo Calenda. Gozi, che rappresenta il Partito Democratico Europeo, Renew Europe. È il nome – ancora in codice – che campeggia al centro del simbolo della coalizione elettorale riformista. Non è nuovo a Bruxelles: ne fanno parte oltre cento europarlamentari. «Quando abbiamo dato vita a Renew Europe, insieme con Macron, ci davano dei pazzi. Poi abbiamo iniziato a ricevere adesioni e a riportare successi nei 25 Paesi in cui siamo presenti. Abbiamo dimostrato che il bipolarismo Socialisti-Popolari è un imbroglio. Sempre più elettori vogliono una opzione credibile, autorevole, seria, nel senso dell’Europa e del contrasto ai populismi di destra e di sinistra», dice al Riformista Sandro Gozi. «Saremo l’unica sorpresa, l’unico elemento di novità di queste elezioni», anticipa del suo discorso Carlo Calenda. Che da europarlamentare ha aderito da anni a Renew Europe.
È lui il leader del Terzo Polo, e già in questa investitura unitaria c’è un elemento dirimente rispetto all’allegoria dei “due galli”. Una leadership accettata di buon grado da tutta Italia Viva, e non solo: il Pri ha aderito al progetto, così come la Fondazione Einaudi.
L’evento di oggi «segna il punto di partenza di una novità che non guarda al 25 settembre ma al 26, al giorno dopo. Perché è da lì che questo nuovo soggetto politico metterà le sue basi in tutta Italia», aggiunge Gozi. I sondaggi sono incoraggianti: il 7,5% è certificato da Alessandra Ghisleri, Euromedia Research, e da Fabrizio Masia, Emg Different. Lo stesso sindaco di Milano guarda con interesse alla novità: «I sondaggi danno dei valori per il Terzo Polo di Renzi e Calenda che mi sembrano abbastanza importanti», ha detto ieri Giuseppe Sala. Prenderà parte a una iniziativa con Renzi ma “la mia appartenenza è chiara e indiscussa”, precisa. Almeno fino al 25.
Perché è opinione diffusa che dal giorno dopo, tutta la politica sarà trasfigurata. E appare inevitabile una resa dei conti all’arma bianca nel Partito Democratico. Renzi prefigura un Nazareno in cui si riapre la partita della leadership. Può tornare a giocare di sponda. Lo scenario dell’eventuale post-Letta può vedere in campo i sindaci (Matteo Ricci, Giorgio Gori, Dario Nardella) e i governatori più noti. Si sussurra sempre più forte il nome di Stefano Bonaccini. Il presidente dell’Emilia-Romagna, un riformista che ha saputo sconfiggere Salvini nel momento in cui era più in auge, potrebbe tenere unite le anime dopo la prevedibile rivolta post-elettorale. Contro di lui potrebbe prepararsi a scendere in campo, come espressione della sinistra dem, un’altra novità di tutto rispetto: Elly Schlein, sua vice in Regione e volto giovane del partito. Una donna, per la prima volta, candidata come leader a sinistra.
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