L'editoriale
Caro Salvini, radicalizzando elezioni pensi al tuo consenso ma non alla coalizione
Le strategie, le provocazioni, le proposte, non possono essere le bandierine che ognuno mette per prevaricare l’altro. In Emilia-Romagna la strategia elettorale è stata imposta dalla Lega ed è stata una strategia del “massimo comun divisore”. Purtroppo il risultato non è stato positivo. Questa scelta, infatti, non solo non ha veicolato consensi verso il centrodestra, ma ha spinto gran parte dell’elettorato grillino e indeciso verso Bonaccini e magari verso qualcun altro domani. In Calabria, invece, come in Abruzzo, in Sardegna, in Piemonte e in tutte le regioni in cui si è votato l’anno scorso, la strategia del minimo comune multiplo ha premiato il centrodestra e ha consentito a tutti i partiti che lo compongono di raccogliere consensi utili alla vittoria. Il 2020 sarà un anno decisivo per il futuro del Paese e naturalmente anche per quello del centrodestra.
Ma se il centrodestra non la smette di ragionare da forza di opposizione, se non la smette di identificarsi solo ed unicamente con le proposte della Lega, se non inizia a ragionare come forza di governo, non è detto che si riescano a vincere le imminenti regionali in Toscana, Campania, Puglia, Liguria, Marche e Veneto. Che invece sono più che vincibili. Se queste elezioni sono state utili, lo sono state a far capire alla Lega che è meglio ragionare come partito leader della coalizione, anziché come partito che guarda unicamente al proprio consenso. Così si possono guadagnare i voti che ancora mancano per riportare il centrodestra alla guida del Paese.
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