Andrea Delmastro Delle Vedove, il sottosegretario alla Giustizia del governo Meloni, è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio nell’inchiesta della Procura di Roma aperta dopo un esposto del del deputato dei Verdi, Angelo Bonelli e sarà ascoltato nella giornata di domani, venerdì 17 febbraio, dai pm capitolini.

Il fascicolo è stato aperto dopo la lettura nell’Aula della Camera da parte del deputato e collega di partito di Delmastro, l’esponente di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, delle conversazioni in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al 41bis, e alcuni esponenti della criminalità organizzata rinchiusi come lui in regime di carcere duro nel penitenziario di Sassari.

Il 31 gennaio scorso Donzelli rivelò in Aula, per attaccare i deputati del Partito Democratico che nelle settimane precedenti erano andati a far visita l’anarchico e monitorare le sue condizioni di salute per lo sciopero della fame, il dialogo tra lo stesso Cospito e il camorrista Francesco Di Maio e lo ‘ndranghetista Francesco Presta.

Quelle parole facevano parte di una relazione del Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, rivelata da Delmastro al collega, con cui condivide un appartamento a Roma, ritenendoli atti non segreti.

Tesi confermata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha prima parlato di documenti “sensibili” e poi è intervenuto più volte in Parlamento, l’ultima nella giornata di mercoledì, per difendere Delmastro e Donzelli. Il Guardasigilli 24 ore fa ha definito quel dossier né classificato né secretato ma “a divulgazione limitata.

Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, l’ipotesi della Procura di Roma è che la diffusione in Parlamento di quel carteggio costituisce comunque una violazione di segreto d’ufficio. Il dossier inviato dal Dap a Delmastro e passato a Donzelli non era destinato all’esterno, né ad uso politico per la delegittimazione di un avversario.

Sempre il Corriere scrive che prima di ‘convocare’ il sottosegretario alla Giustizia la Procura ha ascoltato il direttore del DapGiovanni Russo. Da quest’ultimo sarebbe arrivato una precisazione importante: la relazione della polizia penitenziaria non fu inviata a Delmastro per ragioni d’ufficio, ma perché lo stesso sottosegretario la chiese a più riprese, e con una certa insistenza.

Domani dunque a Delmastro verrà chiesta la sua versione dei fatti e il perché di tale “insistenza” per avere il dossier su Cospito. Quanto al collega di partito Giovanni Donzelli, effettivo autore delle presunte rivelazioni illegittime nell’Aula della Camera, resta per ora semplicemente una persona informata sui fatti, che sarà ascoltata come testimone.

Sulla stessa vicenda, la Camera ha anche istituito un giurì d’onore con il compito di indagare se Donzelli abbia esercitato il suo legittimo diritto di critica politica o sia andato oltre e sia quindi passibile di una denuncia (eventuale) per diffamazione.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia