Matteo Renzi vince la prima tappa del ‘tour’, se così può definire l’inchiesta sulla Fondazione Open in cui il senatore di Italia Viva è indagato per concorso in finanziamento illecito.

Nella serata di martedì la Giunta per l’immunità del Senato presieduta dal forzista Maurizio Gasparri ha infatti respinto la pregiudiziale sulla competenza di Pietro Grasso, unico esponente di Leu in commissione. L’ex presidente del Senato aveva infatti giudicato illegittimo la mossa di Renzi di rivolgersi alla presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati denunciando come i pm fiorentini avrebbero violato le sue prerogative di parlamentare in quanto “intercettato” abusivamente. Secondo Grasso il comportamento di Renzi sarebbe stato illegittimo in quanto in contrasto con la legge 140 del 2003 che disciplina l’articolo 68 della Costituzione e che consente l’intervento diretto di un senatore solo sulle questioni di insindacabilità.

Ma la pregiudiziale è stata respinta, anche grazie al Movimento 5 Stelle che non ha partecipato al voto.

D’altra parte Renzi già martedì, ospite su La7, aveva chiarito di non voler alcuna immunità, anzi di voler esprimersi in Aula a favore nel caso si arrivi al voto sulla utilizzabilità delle intercettazioni che lo riguardano. La questione è infatti di principio: “Per me è uno scandalo, se qualcuno non ha fatto le cose per bene deve pagare”, ha precisato il leader di IV, che intende certificare quindi la scorrettezza nel comportamento della procura di Firenze.

Sempre ieri in Giunta per l’immunità la relatrice Fiammetta Modena, avvocato di Forza Italia, proposto un conflitto di attribuzione alla Consulta contro i magistrati di Firenze. Alla base c’è l’inserimento nelle carte dell’inchiesta di una chat del 4 giugno 2018 in cui Renzi parla con Vincenzo Manes, uno dei finanziatori di Open, del volo per Washington per parlare alla cerimonia dei 50 anni dall’omicidio di Bob Kennedy: all’epoca il leader di Italia Viva era senatore già da due mesi.

Secondo Modena, che in questo ‘sposa’ la linea Renzi, il procuratore aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi avrebbero dovuto chiedere una formale autorizzazione al Senato.

Per il senatore di Italia Viva dunque l’appuntamento è a mercoledì 24 novembre, quando Renzi sarà sentito alle 16 dalla Giunta.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.