Nessun segnale da Chernobyl. Ieri 8 marzo l’Aiea, l’Agenzia internazionale dell’energia atomica, aveva fatto sapere di aver “perso il contatto remoto di trasmissione dati con i sistemi di salvaguardia” della centrale nucleare. E oggi Kiev comunica che è “completamente ferma” a causa dell’offensiva russa e dei combattimenti nell’area. Le truppe ne hanno preso possesso il primo giorno di guerra, lo scorso 24 febbraio.

Chernobyl senza energia elettrica

Secondo gli operatori, le forze russe hanno scollegato l’impianto nucleare dalla rete, impedendo il raffreddamento del combustibile nucleare esaurito. Una situazione che, stando a un comunicato di Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio, potrebbe portare al rilascio di sostanze radioattive.

L’allarme è stato lanciato su Twitter anche dal ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba, che ha invitato la comunità internazionale a chiedere con urgenza alla Russia di cessare il fuoco, in modo da permettere alle unità di riparare l’unica rete elettrica che alimenta la centrale nucleare. “Entro 48 ore potrebbero esserci perdite radioattive” ha aggiunto Kuleba su Twitter. I generatori diesel di riserva hanno infatti  una capacità di 48 ore per alimentare Chernobyl. “Successivamente, i sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare si fermeranno, rendendo imminenti le perdite di radiazioni. La barbara guerra di Putin mette in pericolo l’intera Europa. Deve fermarsi immediatamente!” scrive il ministro. 

L’Aiea: “Nessun impatto critico sulla sicurezza”

In risposta all’allarme lanciato su una possibile fuga di sostanze radioattive dopo il blackout alla centrale, l’Aiea ha diramato una nota del direttore generale Rafael Mariano Grossi, in cui si legge che non c’è “nessun impatto critico sulla sicurezza” a Chernobyl. Nonostante l’interruzione di corrente, spiega la Aiea, “il carico termico della piscina di stoccaggio del materiale nucleare esausto e il volume dell’acqua di raffreddamento contenuta nella piscina di raffreddamento sono sufficienti per mantenere un’efficace rimozione del calore.”

La centrale di Chernobyl, dopo il disastro avvenuto nel 1986, è inattiva: i tre reattori non esplosi sono stati infatti spenti. Restano però la radioattività del reattore esploso e del combustibile esaurito.

Al momento sarebbero circa 200, fra tecnici e guardie, le persone bloccate all’interno del sito ucraino dove lavorano da due settimane sotto la sorveglianza russa. “Sono profondamente preoccupato dalla situazione difficile e stressante in cui si trova il personale della centrale di Chernobyl e dai rischi potenziali che questo comporta per la sicurezza nucleare“, aveva già dichiarato ieri Grossi.

Schneider: “Fuga radioattiva non imminente”

A Chernobyl sono presenti “oltre 2.000 tonnellate di combustibile esaurito in quattro vasche di raffreddamento, ma ora sono sufficientemente raffreddate”. Una fuga di radiazioni non dovrebbe quindi essere al momento imminente. Lo spiega all‘ANSA l’analista internazionale di politica energetica e nucleare, Mycle Schneider, rispondendo a una domanda sui rischi di rilascio di radiazioni dal sito. “In caso di interruzione totale dell’alimentazione” elettrica che serve “per far circolare l’acqua, ci vorrebbero probabilmente diverse settimane prima che essa evapori al punto da esporre il combustibile all’aria. Stime esatte richiederebbero dati precisi sul carico termico attuale all’interno di ciascuna vasca”, continua Schneider. Il countdown però potrebbe iniziare presto dato che, come riferito, le scorte di diesel disponibili non superano le 48 ore di consumo dei generatori diesel di emergenza.

Cosa sta succedendo a Zaporizhzhia

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è sotto il controllo totale delle forze russe, dopo l’attacco dello scorso 4 marzo. Lo ha annunciato la Guardia nazionale: le 240 persone responsabili della sicurezza dell’impianto avrebbero deposto le armi.

Una notizia confermata anche dalle parole del ministro dell’Energia ucraino, Herman Halushchenko, che ha denunciato episodi di tortura nei confronti del personale da parte delle forze armate russe. “Secondo le informazioni in nostro possesso – ha scritto su Facebook -, gli occupanti hanno costretto la dirigenza a registrare un messaggio per utilizzarlo a fini propagandistici. Il personale è fisicamente e psicologicamente esausto”.

Mariangela Celiberti

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