No al Conte ter, almeno per ora, sì ad un mandato esplorativo ad una figura istituzionale. Ma soprattutto pronti ad appoggiare un governo politico basato “sulle idee e non le poltrone”, ma anche uno “istituzionale”. È il pensiero di Matteo Renzi dopo il colloquio tenuto al Quirinale col presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel secondo giorno di consultazioni, dove sono entrati in scena i gruppi parlamentari.

Dopo una mattinata ‘scontata’, con i gruppi più piccoli che, ad eccezione di Emma Bonino con +Europa, hanno tutti annunciato sostegno all’ipotesi di un Conte ter, nel pomeriggio sono scoppiati i “fuochi d’artificio” con Italia Viva e il Partito Democratico.

Renzi, accompagnato dall’ex ministra Teresa Bellanova e da Maria Elena Boschi e Davide Faraone, ha messo in chiaro la posizione di Italia Viva. L’ex premier si detto favorevole “a un governo politico che ad uno istituzionale”. “Attendiamo di capire nelle prossime ore se la valutazione delle forze politiche è di coinvolgere Italia viva”, ha sottolineato l’ex sindaco di Firenze che poi sul nome del premier dice: “Ci interessa capire se le nostre idee servono. Se si parla di contenuti poi si parlerà anche di nomi”. “Iv fa parte della maggioranza? Rimettiamo la valutazione a chi in queste settimane ha messo veti su noi”, ha aggiunto il leader di Italia che ha poi ammesso di aver “sentito Conte nel pomeriggio” dicendo che “Italia Viva non ha problemi caratteriali e personali” con l’ex premier.  E’ stato proprio Giuseppe Conte, a quanto si apprende, a telefonare al leader di Italia Viva Matteo Renzi poco prima della consultazione al Colle.

“Se i partiti vogliono coinvolgere Iv noi parliamo di idee. Non è un Do ut des. Siamo arrivati ai limiti degli insulti. La maggioranza ci vuole?”, ha chiesto il leader di Italia Viva. “Oggi non si tratta di allargare la maggioranza, si tratta di verificare se c’è. Se ci fosse stata, oggi saremmo stati al Senato a votare la relazione di Bonafede. Non siamo qui per il destino cinico e baro, ma perché – almeno sulla giustizia – non c’era una maggioranza”.

Secondo quanto filtrato alle agenzie, Renzi durante il colloquio col capo dello Stato ha quindi chiarito che Italia Viva è favorevole ad un mandato esplorativo a un’altra personalità per verificare se M5s e Pd vogliono ancora una maggioranza con Italia Viva. Non quindi un incarico immediato a Giuseppe Conte, fermo restando che i renziani non avrebbero preclusioni su alcun nome, compreso quello dell’avvocato pugliese.

Dopo Italia Viva al Quirinale ha sfilato il Partito Democratico. Il segretario Nicola Zingaretti ha confermato, dopo la direzione di ieri, la “disponibilità per un incarico a Conte” che “nel voto di fiducia si è rivelato un punto di sintesi e di equilibrio” e al Capo dello Stato “abbiamo rappresentato la nostra grande preoccupazione per l’apertura della crisi, che continuiamo a considerare un atto irresponsabile, in un momento di difficoltà per il Paese”, ha detto il segretario Zingaretti, accompagnato in delegazione dal vicesegretario Andrea Orlando, dai capigruppo di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci e dalla presidente del partito Valentina Cuppi.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia