Correzioni a penna
Giallo al Senato: lo strano caso del “Gruppo solido e coeso”

Il Riformista ha potuto esaminare il documento ufficiale con cui i dieci senatori hanno sottoscritto la formalizzazione del nuovo Gruppo al Senato. Sotto gli auspici e i simboli di Bruno Tabacci, il gruppo ha assunto il nome di “Europeisti – Maie – Centro democratico” e ha indicato come presidente il sen. Fantetti, vice presidente il sen. Causin. L’insolito stratagemma del “prestito” di una senatrice, che va da un gruppo all’altro, ha permesso alla bizzarra compagine di presentarsi davanti al Presidente della Repubblica assicurando l’interlocutore di rispettare le caratteristiche del gruppo europeista, solido e coeso come lo stesso Mattarella aveva esatto.
Il documento presenta però dei tratti di evidente non conformità rispetto alla formalità degli atti. La paginetta, di poche righe, sembra scritta in fretta e furia, tanto che all’ultimo aveva tenuto uno spazio in bianco che è stato compilato solo a penna. Il nome della senatrice Rojc, uscita dal gruppo del Pd, è stato aggiunto evidentemente dopo la battitura e la stampa del foglio, la cui lista era fino all’ultimo incompleta. Va ricordato che il numero minimo dei senatori per comporre un Gruppo autonomo è dieci. Fino all’ultimo ce n’erano solo nove. L’aggiunta posticcia è ancora più evidente nel listato sottostante, con le firme.
Il nome della senatrice che avrebbe formalmente deciso di uscire dal gruppo Dem per abbracciare la nuova avventura in Senato è arrivato in extremis, tanto che sul nome Tatiana (Rojc) si può leggere il tentativo di correzione di quella che era una iniziale L. Un secondo giallo si somma a questa iniziale incertezza. Si è appreso nella nottata che al Gruppo si sarebbe aggiunto Luigi Vitali, uscendo da Forza Italia. Un nome che coincidenzialmente inizia per L. In mattinata è arrivata la secca smentita dell’interessato, che dice di non aver mai dato il suo consenso all’operazione Centro Democratico. Nella formazione della delegazione che il neonato Gruppo ha mandato al Quirinale per le consultazioni, scoppia un ulteriore caso.
Il presidente del gruppo, l’avvocato Raffaele Fantetti, residente a Londra, non partecipa all’incontro con il Presidente della Repubblica: vanno invece sul Colle il senatore italo-argentino Antonio Merlo, insieme con i senatori Gregorio De Falco (al terzo cambio di casacca) e Andrea Causin (già nel Partito Popolare con Martinazzoli da cui è uscito per dare vita a una lista civica, poi consigliere regionale veneto con il Pd, quindi fulminato da Monti con Scelta Civica, poi Forza Italia…). La singolarità della costituzione del Gruppo è stata denunciata da esponenti bipartisan. Arturo Parisi, fondatore dell’Ulivo, a lungo ministro della Difesa prodiano, ironizza: “Finalmente un gruppo coeso e solido”, richiamando le raccomandazioni del Capo dello Stato. E legge tra le righe, stigmatizzando le correzioni a penna, le aggiunte in extremis di nomi posticci. “E questa la politica di “alto profilo” all’altezza del dramma dell’ora?”, si domanda.
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