“Pronti ad appoggiare un governo istituzionale, pronti ad appoggiare un governo politico, quest’ultima proposta a noi più gradita, basta che ci sia un confronto di idee” ma “non il ritorno alle elezioni”. E’, in sintesi, il pensiero di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, dopo le consultazioni al Quirinale con il Capo dello Stato Sergio Mattarella.

“La maggioranza non può fare a meno di Italia Viva” ha aggiunto Renzi anche se “attendiamo di capire nelle prossime ore se la valutazione delle altre forze è voler coinvolgere Italia Viva e nel caso per coinvolgerla devono prendere la libertà di discutere delle idee. Non chiediamo posti, non ricattiamo, né barattiamo. Siamo pronti a discutere”.

Renzi chiarisce che Italia Viva “non ha fatto il nome di Conte perché siamo in una fase precedente”. Poi chiarisce: “C’è chi pensa di far credere che questa sia una discussione tra caratteri, personalità, piccoli risentimenti. Niente di più lontano dal vero: questa narrazione monocorde non sta né in cielo né in terra. Da mesi chiediamo di discutere sui contenuti soprattutto quelli su cui non siamo d’accordo e in nome delle idee abbiamo rinunciato ai posti”.

Per Renzi “andare ad elezioni sarebbe un errore per l’Italia, rischiamo di perdere l’appuntamento con il recovery. Occorre un governo presto e abbiamo dato disponibilità al presidente per individuare le soluzioni più opportune, preferiamo un governo politico che istituzionale ma siamo disponibili anche a quest’ultimo”.

“Italia viva è a favore del Mes, e ci sembra strano che un Governo che dovrebbe essere europeista tema le condizioni europee sul Mes. Noi abbiamo posto tanti argomenti. Sono nero su bianco in una lettera alla quale il presidente del Consiglio non ha mai dato risposta. Non è prendere o lasciare, ma vogliamo discutere”.

“La nostra proposta – ribadisce – è portare il Paese a una discussione vera su Next Generation Eu. Sono 209 miliardi che fanno la differenza, se spesi bene sono la soluzione alla crisi per il nostro Paese”.

Sul ‘calciomercato‘ in Senato tuona: “La caccia al singolo parlamentare fino a oggi non ha prodotto un’altra maggioranza. Si è cercato di fare un gruppo anche attraverso prestiti, attività che si addice più al calciomercato che al Senato della Repubblica”.

Redazione

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