Non salirà stasera al Quirinale il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Le dimissioni però arriveranno domani mattina durante il Consiglio dei ministri. Lo rivela l’Adn-Kronos. Si sblocca dunque lo stallo con una mossa già ampiamente anticipata dai media almeno da ieri. Il premier formalizzerà il suo passo indietro ai ministri, lo si apprende da fonti di governo.

Una decisione anticipata ma comunque maturata dopo ore tormentate da dubbi, dilemmi e trattative per trovare i voti al Senato e allargare la maggioranza. Il Consiglio dei ministri era previsto stasera, è stato quindi spostato a domani. All’ordine del giorno la crisi aperta lo scorso 13 gennaio con le dimissioni delle ministre di Italia Viva Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e con il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Il premier annuncerà alla squadra di governo l’intenzione di dimettersi e poi salirà al Colle per il suo passo indietro.

Conte confida che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli affidi un nuovo incarico per la costruzione di un Conte ter. “E’ convocato per domani mattina alle ore 9:00 il Consiglio dei ministri nel corso del quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, comunicherà ai ministri la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. A seguire, il presidente Conte si recherà dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”, si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Non sono ancora ufficiali gli orari, Conte dovrebbe arrivare intorno alle 11:00 al Quirinale. Si era parlato di settimana decisiva, sono state ore decisive. Una soluzione per la maggioranza è diventata via via più difficile. Non era stata esclusa una nuova conta in aula – in occasione della Relazione Giustizia di Bonafede, per verificare se si era realizzato quell’allargamento del perimetro della maggioranza dopo la maggioranza relativa in Senato di martedì scorso – ma poi ha prevalso l’intenzione di puntare su un Conte Ter. Italia Viva aveva annunciato nei giorni scorsi un voto contrario alla relazione. In corso le riunioni di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha lanciato un appello a un governo di unità nazionale, altrimenti le elezioni.

Antonio Lamorte

Autore