“Il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue”. Si legge così in uno dei verbali del comitato tecnico-scientifico. I due comuni di cui scrivono gli esperti sono Alzano Lombardo e Nembro in Valseriana. Ma la richiesta fatta al Governo verrà elusa completamente.

Era il 3 marzo, quando l’Italia affrontava la pandemia senza conoscerla ancora. La richiesta rimase inascoltata nonostante la situazione cominciasse a precipitare a Bergamo. Il 5 marzo furono mandati a Bergamo 250 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri per procedere in caso di ordine alla chiusura dei due comuni. L’invio delle forze dell’ordine era stato stabilito dal confronto tra Regione, Iss, comitato tecnico scientifico e governo.

“I due comuni – sottolineavano gli esperti nel documento – si trovano in stretta prossimità di Bergamo e hanno una popolazione rispettivamente di 13.639 e 11.522 abitanti. Ciascuno dei due paesi ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi, con molta probabilità ascrivibili ad un’unica catena di trasmissione. Ne risulta, pertanto, che l’Rt (l’indice di contagio) è sicuramente superiore a 1, il che costituisce un indicatore di alto rischio di ulteriore diffusione del contagio”. È per questo che il comitato “propone di adottare le opportune misure restrittive” come quelle che hanno riguardato il Lodigiano, misure che però non scatteranno.

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