Bagnoli, la storia infinita. Dopo il nodo bonifica, la tegola della condanna a riconoscere un indennizzo per i suoli. Quasi due milioni di metri quadrati acquisiti dal Comune di Napoli nel 2000 e mai pagati del tutto. La sentenza emessa il primo marzo dal tribunale di Napoli condanna Palazzo San Giacomo a pagare altri 80 milioni di euro, in aggiunta a un acconto di 20 milioni già versato.

I soldi andranno a Fintecna, la grande partecipata dello Stato che ha assorbito Mededil e Cimimontubi, all’epoca proprietarie delle aree in questione. «Ci opporremo in Appello alla sentenza», tuona il sindaco Gaetano Manfredi, pensando alle già disastrose finanze comunali ereditate da chi lo ha preceduto. «C’è anche un problema politico che va gestito a livello nazionale», aggiunge. Di certo, la sentenza non giunge proprio a ciel sereno. La vicenda Bagnoli è da decenni una spina nel fianco, tra la bonifica mai completata e le implicazioni giudiziarie che si sono intrecciate attorno al progetto che mirava a bonificare e restituire alla città la grande area industriale della periferia occidentale affacciata sul mare. «In parte ce lo aspettavamo», commenta Manfredi a proposito dell’esito del contenzioso giudiziario.

«È una situazione che chiaramente denota come negli ultimi vent’anni la questione non sia stata gestita in maniera ottimale e come non sia stata gestita nell’interesse della città – aggiunge – perché alla fine pagano sempre i cittadini». Il tema dei contenziosi sul caso Bagnoli è molto complesso e ora andrà approfondito ulteriormente. È un campanello di allarme per la gestione commissariale di Manfredi. Per Catello Maresca, consigliere comunale di opposizione, «Manfredi deve essere consapevole che è una questione che non può permettersi di affrontare da solo e deve aprirsi alla collaborazione istituzionale e alla città». «L’inizio, con nomine non condivise e poco funzionali al progetto e alle necessità – aggiunge il consigliere Maresca – non è stato dei migliori».

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).