Con una lametta ha cominciato ad autolesionarsi davanti agli agenti: tagli profondi mentre minacciava di colpirsi alla gola. È stato ricoverato un detenuto ristretto presso il carcere di Carinola, in provincia di Caserta, che ha provato a suicidarsi davanti agli agenti della Polizia penitenziaria. A rendere nota la notizia il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe). L’episodio è l’ennesimo che segnala il problema delle carceri d’Italia dove dall’inizio dell’anno 72 detenuti si sono tolti la vita.

Il sindacato ha ricostruito che il detenuto, un uomo di origini straniere, avrebbe cominciato ad auto lesionarsi, provocandosi dei tagli profondi. Gli agenti sono intervenuti e hanno accompagnato l’uomo in infermeria, dov’è stato medicato ma dove avrebbe cominciato a reclamare un’altra dose massiccia di terapia. Con una lametta è arrivato a minacciare di tagliarsi la gola. Si sarebbe puntato la lama al collo e avrebbe tentato il gesto.

Solo l’intervento tempestivo degli agenti ha evitato la tragedia, l’ennesima della strage dei suicidi nelle carceri italiane. Nell’intervento per disarmare e rendere inoffensivo l’uomo alcuni poliziotti sarebbero rimasti feriti. Su indicazione del medico è stato necessario portare il detenuto in ospedale per un Tso, convertito in ricovero volontario. Al momento non è stato chiarito dove l’uomo abbia preso la lametta e come questa sia stata introdotta all’interno della casa circondariale.

“La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, specie rispetto a soggetti con evidenti problemi psichiatrici”, ha dichiarato il segretario generale del Sappe Donato Capece che ha sottolineato come “a seguito della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziaria, moltissime persone con problemi psichiatrici sono ristrette nelle carceri del Paese e spesso proprio loro si rendono protagonisti di gravi eventi critici”.

L’ultimo omicidio in carcere stamattina, al Lorusso Cotugno di Torino, dove un giovane di origine africana si è impiccato. Era stato arrestato due giorni fa dopo essere stato fermato per il furto di un paio di cuffie bluetooth. Si sarebbe tolto la vita questa mattina intorno alle 8:00, dopo il passaggio degli operatori che al mattino consegnano la terapia ai detenuti. “Sono sconfortata – ha confessato a Repubblica la direttrice del carcere Lorusso e Cutugno, Cosima Buccoliero – Il detenuto era appena arrivato, la visita all’ingresso non aveva rilevato criticità: non c’è stato neanche il tempo di accorgersi di qualche problema e di intervenire”.

Avatar photo

Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.