Si sono dati appuntamento in via Odescalchi, nella scuola frequentata da Agostino Di Bartolomei e hanno alzato uno striscione proprio davanti al murales che ritrae il capitano dello scudetto. I tifosi giallorossi hanno voluto omaggiare così Ago: a 27 anni dalla sua morte. Quel tragico 30 maggio del 94 in cui il calciatore si tolse la vita. Una vita di calcio, fatta di sfide, di sudore, di sacrifici. E di cuore. Quel cuore che in campo era grande come la sua classe immensa. E la gente, la sua gente, non lo ha mai dimenticato. “Il valore della storia, la grandezza della leggenda. Ago presente. Nel nome di Roma”, questo lo striscione aperto a Tor Marancia. Nei prossimi giorni a Testaccio sarà realizzato un murales in onore di Capitan Ago: i ragazzi del Roma Club, su idea dell’attivissimo Emanuel Mariani, hanno invitato alla presentazione (il 17 giugno: anniversario dai vent’anni dall’ultimo scudetto) la moglie Marisa e il figlio Luca.
LA STORIA
Era il 30 maggio 1994 quando a San Marco di Castellabate l’ex capitano di Roma, Milan e Salernitana, Agostino Di Bartolomei, si uccise con un colpo di pistola. Di anni ne sono trascorsi ventisette, ma nel cuore dei romanisti il suo mito continua a vivere e la sua stella splende ancora come sempre. Un campione indiscusso, Agostino Di Bartolomei, che ha ispirato anche la canzone Tradimento e Perdono di Antonello Venditti e La Leva calcistica del ‘68 di Francesco De Gregori, oltre ad avere ottenuto diversi omaggi dal mondo della cinematografia. Tra questi, 11 Metri, un film biografico sulla vita di Ago del regista Francesco Del Grosso. Ma è stato soprattutto il campo da calcio a parlare per lui. Negli ultimi anni si era ritirato a San Marco dove, con non poche difficoltà, aveva messo in piedi una scuola calcio.

Sofia Unica

Autore