È un arrivederci amaro quello di Luigi Di Maio, attuale ministro degli Esteri e capo politico de facto del Movimento 5 Stelle, al compagno di “mille battaglie” Alessandro Di Battista, pasionario e duro e puro del Movimento. “Saremo sempre uniti da un profondo legame. Quando ieri mi ha annunciato la sua intenzione di farsi da parte è stata dura accettarlo”, ha scritto in un messaggio Di Maio sui social.

La decisione, una doccia fredda per i grillini, ieri. Dibba ha lasciato i grillini dopo il “Sì” all’esecutivo Draghi da parte degli iscritti alla piattaforma Rousseau. Una spaccatura: il 59,3% i “Sì”, il 40,7% i “No”. Di Maio aveva esultato: “Abbiamo scelto il coraggio e la via europea”. Il Presidente della Camera Roberto Fico aveva osservato: “L’apertura di una nuova fase”. E invece Di Battista, capo popolo della fronda contraria al governo Draghi, che aveva sorvolato a un governo con la Lega e a un governo con il Partito Democratico, di fronte all’ex Presidente della Banca Centrale e a un’alleanza di quel nemico giurato che è Silvio Berlusconi, non ce l’ha fatta. “Non posso andare contro la mia coscienza, è stata una bellissima storia di amore fatta di battaglie vinte e alcune disattese ma da ora in poi non parlerò più a nome del M5s perché quest’ultimo non parla a nome mio. E dunque non posso fare altro che farmi da parte”.

Ha lasciato uno spiraglio, il pasionario: “Se poi un domani la mia strada dovesse incrociare di nuovo quella del M5s lo vedremo”. E infatti Di Maio scrive spera e crede che quello di Dibba non sia un addio. Vedremo. Intanto la crepa nel M5s cammina e rischia di diventare una frattura. I parlamentari del “No” sarebbero una decina al Senato e una ventina alla Camera. Il dominus della piattaforma e figlio del guro del Movimento 5 Stelle Gianroberto, Davide Casaleggio, in un’intervista al Corriere della Sera ha stigmatizzato il momento, un paradosso, con Di Battista che diventa un modello per tutti uscendo.

“Questa sua scelta dimostra per l’ennesima volta l’onesta intellettuale di Alessandro ed è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento”. E quindi: “Chi oggi guida l’azione politica del Movimento dovrà fare in modo di non gestire questo momento con arroganza o larga parte contraria a questa scelta potrebbe allontanarsi”. Con il terzo governo, che a questo punto dovrebbe nascere, in una legislatura, si apre una nuova era nei 5 Stelle.


Il post di Di Maio:

Con Alessandro conservo i più bei ricordi degli ultimi otto anni. Anche quelli più tristi e difficili. E per questo saremo sempre uniti da un profondo legame. Quando ieri mi ha annunciato la sua intenzione di farsi da parte è stata dura accettarlo. Insieme abbiamo portato avanti battaglie civili e sociali, abbiamo promosso l’approvazione di leggi cruciali che permetteranno ai nostri figli di vivere una vita migliore.

Non è un mistero che io ed Ale durante questi anni in diverse circostanze abbiamo avuto una visione diversa, ma ci siamo sempre detti le cose con franchezza ed estrema sincerità e quando potevamo, ci davamo anche qualche consiglio.

Insieme ci siamo presi insulti e applausi, abbiamo condiviso palchi e piazze, al sole e sotto la pioggia, abbiamo lottato e difeso i valori del MoVimento 5 Stelle. Ieri ha fatto una scelta che rispetto, ma spero e credo che non sarà un addio. Per la scelta di Alessandro chiedo rispetto. Ho letto commenti vergognosi contro di lui in queste ore, retroscena e titoli di giornale indegni. Con Alessandro, come con pochissimi altri, il MoVimento sarà sempre in debito.

In alto i cuori.

Antonio Lamorte

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