Mario Draghi non ha alcuna intenzione di cambiare la ‘formula’ che fino ad oggi gli ha consentito di guidare l’esecutivo e gestire i rapporti con i partiti che compongono la sua maggioranza. 

Insomma, nessuna porta aperta a modifiche della squadra di governo, nessun rimpasto per dare un contentino ai leader dei partiti usciti con le ossa rotte dalla partita del Quirinale. Per Draghi le cose devono restare così come sono: una cabina di regia con i capidelegazione dei partiti, con più spazio magari ai vertici con i vari capipartito, come già accaduto venerdì con Giuseppe Conte. 

Insomma, la ripartenza dell’esecutivo dopo la settimana dedicata al Quirinale deve esser focalizzata sui tanti dossier ancora sul tavolo a Palazzo Chigi, a partire dalla scadenze del Pnrr e della corsa ai finanziamenti europei. Per questo, è il messaggio arrivato da Draghi ai leader anche durante il CdM che ha varato le nuove regole anti Covid, il premier continuerà i suoi tentativi di mediazione ma sarà lui a prendere le decisioni finali. 

Qualche esempio lo fa il Corriere della Sera. È il caso delle richieste di Conte e Salvini di un nuovo pesante scostamento di bilancio, dieci miliardi di euro, per calmierare bollette e il caro energia. Una richiesta che Draghi stopperà ribadendo come l’esecutivo ha già impiegato fondi importanti per aiutare le famiglie. 

Altro fronte caldissimo è quello della giustizia, con la riforma del Csm che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il prossimo 10 febbraio. Ieri nel colloquio con Giuseppe Conte si è parlato anche di questo e del fermo ‘no’ alle porte girevoli per i magistrati: il magistrato che fa politica non può tornare alla funzione giurisdizionale. Questione sulla quale Conte avrebbe assicurato il sostegno del Movimento 5 Stelle.

Ben diversa invece la partita riguardante la riforma del Consiglio superiore di magistratura, dove la maggioranza è divisa: spetterà al Guardasigilli Marta Cartabia fare una sintesi e trovare un compromesso che non scontenti nessuno.  

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia