I leader minimizzano: "Valuteremo possibili errori commessi"
Elezioni Sardegna, come è nata la sconfitta del centrodestra: Solinas, il cambio imposto da Meloni e il voto interno contro Truzzu
Il giorno dopo la sconfitta in Sardegna il centrodestra prova a nascondere delusione e, soprattutto, tensioni interne. Paolo Truzzu, il candidato imposto dalla premier Giorgia Meloni agli alleati, ha perso per poche migliaia di voti. Una sconfitta registrata soprattutto nella sua Cagliari, città dove è sindaco, e dovuta ai circa 5mila voti di differenza tra quelli raccolti dalle liste del centrodestra (333.873) e quelli invece andati al candidato presidente (328.494), circa 3mila in meno di Alessandra Todde (331.109 voti di preferenze, 40mila in più rispetto ai 290mila delle liste di centrosinistra).
Elezioni Sardegna, centrodestra minimizza: “Valuteremo possibili errori commessi”
In una nota congiunta, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini provano a minimizzare: “I dati disponibili sul voto in Sardegna consegnano una vittoria per meno di 3mila voti alla candidata del centrosinistra Alessandra Todde sul candidato di centrodestra Paolo Truzzu“, riconoscendo poi che pure se la coalizione non ha avuto cali “si tratta di una sconfitta sulla quale ragioneremo insieme per valutare i possibili errori commessi. Continueremo a lavorare imparando dalle nostre sconfitte come dalle nostre vittorie”.
Elezioni Sardegna, centrodestra tra ego Meloni e fuoco amico su Truzzu
Solo sfiorato il tema del voto disgiunto, quello che di fatto ha consentito a Todde di affermarsi su Truzzu: “Siamo rammaricati per il fatto che l’ottimo risultato delle liste della coalizione di centrodestra, che sfiorano il 50% dei voti (per l’esattezza 48,8%, ndr), non si sia tramutato anche in una vittoria per il candidato presidente”. Due le considerazioni: la prima è relativa la profilo debole di Truzzu, imposto poco più di un mese fa da Giorgia Meloni al governatore uscente Solinas, legato al Partito Sardo d’Azione e quindi alla Lega di Salvini, travolto da una inchiesta giudiziaria e subito scaricato dalla destra forcaiola o garantista solo quando c’è da difendere qualche fedelissimo.
La seconda, più cattiva, potrebbe riguardare invece il fuoco amico dopo i veleni che hanno segnato la campagna elettorale del centrodestra. Meloni intanto ha annunciato di aver chiamato Todde per congratularsi per la vittoria. Stessa cosa fatta da Truzzu che riconosce la sconfitta, si assume le principali responsabilità ma, allo stesso tempo, lancia anche un messaggio poco distensivo a Salvini e al Carroccio: “Con sei mesi di tempo si sarebbero avute forse più possibilità piuttosto che con un mese. Non dico che c’è una responsabilità della Lega, dico che se lo avessimo fatto prima probabilmente avremmo avuto qualche possibilità in più”, le sue parole.
Elezioni Sardegna, Todde: “Sardi hanno risposto ai manganelli con le matite”
“La Sardegna ha risposto ai manganelli con le matite” ha sottolineato la neo presidente della Sardegna Alessandra Todde in conferenza stampa dove ha assicurato che la nuova Giunta “sarà di grande competenza”. “Andrò anche in Abruzzo – afferma – a fare campagna elettorale. Pd e M5S sono stati generosi con me e io andrò a fare campagna elettorale per loro”. Sul campo largo osserva: “Per riuscire a creare un progetto solido che possa convincere l’elettorato l’alleanza tra pd e M5S è l’unica strada”. “Io credo – aggiunge – che la Sardegna non sia un laboratorio perché i sardi non sono delle cavie. Sono contenta di questo progetto di unione. Quello che è importante è parlare dei sardi”. Poi sui fatti di Pisa: “Mi hanno colpito i fatti di Pisa, perché ho studiato lì. I ragazzi che si sono fatti male sono andati in pediatria. Meloni è venuta in Sardegna a passeggiare, ha fatto un’apparizione vergognosa, i sardi non meritano il cabaret. I sardi hanno risposto ai manganelli con le matite”.
© Riproduzione riservata