Le conseguenze del conflitto in Ucraina
Erdogan contro Stoltenberg e Draghi: le condizioni del sultano per far entrare nella Nato Finlandia e Svezia
Il presidente turco Erdogan chiede la testa dei profughi curdi (30 estradizioni e forse un tacito via libera alla vendita di armi) in cambio del lascia passare turco all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Ankara detiene il potere di veto sulla richiesta d’adesione che può essere accolta soltanto se si raggiunge l’unanimità dei 30 membri. Finlandia e Svezia si sono precipitate nei giorni scorsi, appena Erdogan ha puntato i piedi, ad annunciare che saranno in Turchia appena il padrone di casa lo vorrà per discutere con lui, ma in realtà non si tratta di discutere bensì di trattare. Erdogan vuole soltanto vendere al prezzo per lui più conveniente il suo potere di veto.
Per mostrare che non scherza, la prima mossa l’ha già fatta ieri. Ha bloccato lo sprint annunciato della Nato nell’esaminare le richieste di Finlandia e Svezia per l’ingresso nell’Alleanza atlantica. Lo rivela il Financial Times. Nella riunione di ieri degli ambasciatori della Nato, che avrebbe dovuto aprire i colloqui di adesione, l’opposizione di Ankara ha bloccato qualsiasi votazione. “Non stiamo dicendo che non possono essere membri della Nato” è stata la posizione turca. “Quanto prima avremo un accordo, tanto prima potranno iniziare le discussioni”. Addio quindi alle promesse del segretario della Nato Stoltenberg (e anche a quelle del presidente del consiglio Draghi ribadite ieri alla premier finlandese) su un processo rapido per un ingresso in tempi brevi. Ankara i tempi ha tutta l’intenzione di allungarli.
Finché non avrà conseguito l’obiettivo di impedire ai curdi, che perseguita da decenni, di poter contare sulla possibilità di rifugio in Svezia e Finlandia. Un funzionario turco – sostiene il Financial Times – ha confermato che Ankara ha insistito sul fatto che la Turchia non esclude la prospettiva di adesione di Svezia e Finlandia: “Non stiamo dicendo che non possono essere membri della Nato. Solo che dobbiamo essere sulla stessa lunghezza d’onda riguardo alla minaccia che stiamo affrontando. Vogliamo raggiungere un accordo. Quanto prima riusciremo a raggiungere un accordo, tanto prima potranno iniziare le discussioni sull’adesione”.
Da Washington arrivano rassicurazioni: gli Stati Uniti lavoreranno con Finlandia e Svezia nel vigilare contro qualsiasi minaccia alla nostra sicurezza comune e per scoraggiare e affrontare un’aggressione o la minaccia di un’aggressione mentre le loro domande di adesione alla Nato vengono prese in considerazione. Lo ha assicurato il presidente americano Biden. Mosca intanto ha espulso altri diplomatici da Paesi che hanno espulso suoi rappresentanti. Tra cui l’Italia. Ha dato otto giorni di tempo a 24 diplomatici italiani per andarsene. Iniziato intanto in Ucraina il surreale processo per crimini di guerra (a guerra in corso e con trattative di pace da intavolare) contro Vadim Shysimarin, il militare ventunenne che si è dichiarato colpevole di aver sparato a un civile inerme su ordine del suo comandante. La corte, presieduta da tre giudici, dovrà ora ascoltare i testimoni, fra cui la moglie della vittima e un altro soldato russo.
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