Si apre un’altra giornata di tensione a Roma sull’arrivo dei tifosi inglesi, attesi allo Stadio Olimpico il 3 luglio per la partita degli ottavi di finale tra le federazioni di Ucraina e Inghilterra. A preoccupare è la variante Delta del coronavirus, che ha fatto registrare un’impennata di casi nelle ultime 24 ore proprio in Gran Bretagna (circa 26 mila contagi). Alla sfida di sabato potranno assistere 16 mila spettatori, come accaduto nei precedenti match. I 2500 ticket a disposizione della Federazione inglese saranno venduti solamente agli inglesi residenti in Italia.

IL CASO DELLA QUARANTENA

La Prefettura di Roma assicura tolleranza zero. Nelle zone della movida capitolina, così come a piazza del Popolo e vicino l’Olimpico, saranno incrementati i controlli per intercettare i tifosi e assicurarsi che abbiano rispettato le disposizioni sanitarie del governo italiano. Come impone l’ordinanza del Ministro Roberto Speranza firmata il 18 giugno scorso ed entrata in vigore il 21 giugno, infatti, è prevista una quarantena fiduciaria di 5 giorni per chi entra in Italia dal Regno Unito. Chi non potrà dimostrare di essere giunto nel nostro paese in tempo, andrà incontro a sanzioni amministrative.

STRETTA SUI CONTROLLI

Durante il weekend la città di Roma potrebbe accogliere oltre 3 mila inglesi. Sbarcati all’aeroporto di Fiumicino o Ciampino, i tifosi hanno l’obbligo di presentare una dichiarazione alla Polizia di Frontiera, specificando la struttura nella quale si intende svolgere i giorni di quarantena.

Ma i timori della autorità italiane riguardano il rischio della violazione dell’isolamento, in particolare durante la giornata della partita. Le autorità valutano anche l’eventualità di negare l’ingresso in Italia ai tifosi inglesi che presentano una dichiarazione mendace. A preoccupare sono gli arrivi dei tifosi inglesi che hanno fatto scalo in altri paesi o giunti in Italia in auto, raggirando così i controlli.

Intanto nella Capitale si prepara il piano Hooligan con diverse centinaia di uomini delle forze dell’ordine e vigili urbani a controllare i locali pubblici specialmente del centro storico, affinché diano subito l’allarme in caso di non rispetto delle norme anti Covid-19, intemperanze e tafferugli.

L’APPELLO DEL GOVERNO BRITANNICO

Anche il governo britannico ha preso una chiara posizione e ha invitato i tifosi inglesi ad evitare la trasferta di Roma. L’appello arriva da Anne Marie Trevelyan, Sottosegretaria al Commercio britannico, che ha dichiarato: “La nostra richiesta è di tifare la nazionale da casa, ed esultare davanti alla tv più forte che si può. La sfida è farci sentire fino a Roma- ha aggiunto – Sono sicura che sapremo sfruttare l’occasione per sostenere al meglio la nostra fantastica nazionale”.

In Italia, invece, centralini intasati dell’ambasciata inglese a Roma. I tifosi inglesi, a cui viene fornito il consueto piano di assistenza consolare, vogliono sapere come comportarsi. Ma ricevono una sola risposta: “Evitate di venire in Italia per vedere la partita”.

L’ATTACCO DI SILERI

Come già nei giorni scorsi Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute della Regione Lazio, ha ribadito il rispetto rigoroso delle regole. Dalle colonne del Corriere della Sera, Sileri ha affermato che “La quarantena deve essere osservata in maniera rigorosa. Nel Regno Unito il numero dei contagi è in salita e anche quello dei decessi, sia pur di poco – ha aggiunto – Lo spostamento di migliaia di persone, da zone dove il virus circola in quel modo, comporta evidenti rischi. I cinque giorni di quarantena per chi viene dalla Gran Bretagna in teoria bastano per garantire la sicurezza, aggiunge, “il problema è se la regola viene rispettata, se si riesce davvero a fare in modo che chi arriva dal Regno Unito osservi il periodo prescritto di isolamento – spiega – Considerati i tempi, però, è impossibile venire adesso in Italia per vedere la partita di sabato osservando la quarantena.

Sileri osserva come sia difficile presidiare tutti i possibili punti di arrivo nel nostro Paese. Ma ha aggiuto che è in fase di definizione un piano per fronteggiare la situazione. “Io personalmente metterei controlli mirati anche all’ingresso dello stadio come estrema barriera: se vuoi entrare, devi dimostrare quando sei entrato in Italia”, ha concluso.

Andrea Lagatta

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