La prima volta al Festival del rapper di Secondigliano
Il testo “africano” della canzone di Geolier a Sanremo e gli attacchi e la gelosia dell’intellighenzia napoletana: “W Lumumba!”
Sarà la sua prima partecipazione a Sanremo. Emanuele Palumbo, in arte Geolier, compirà 24 anni il prossimo 23 marzo e da tempo è un affermato rapper nazionale e internazionale. Giorno dopo giorno, è diventato un punto di riferimento per migliaia di giovani, stracciando record su record e imponendosi nelle classifiche digitali. Rappresenta il riscatto, il ragazzo che ce l’ha fatta nonostante il quartiere napoletano di provenienza (Secondigliano), che spesso rappresenta già una condanna, e le cattive amicizie che possono, facilmente, deviare e condurre su strade sbagliate. Ma Napoli è sadica, la gelosia non muore mai e l’orgoglio della terza città d’Italia nel vedere un suo ragazzo sul palco dell’Ariston che canta addirittura in napoletano viene attaccato dal consueto branco di moralisti, salottisti, influencer o pseudo tali alla ricerca di un pugno di visibilità (e like). Un’azione che, nonostante le premesse e i post scriptum, mira a danneggiare l’ascesa di un giovane artista stimato in tutta Italia.
Da brividi le polemiche lanciate dopo la pubblicazione del brano che Geolier porterà a Sanremo. “Io p’ me, tu p’ te” (Io per me, tu per te) è il titolo e in tanti, anche con commenti assai razzisti, hanno criticato il napoletano utilizzato dall’artista colpevole di non rispettare le regole della lingua partenopea, anche se il rap mantiene i suoi slang (cosa forse sfuggita ai “professori”).
Scatenato, e non è la prima volta, l’attore Gianfranco Gallo, spesso alla ricerca di visibilità (che spesso si trasforma in boomerang) sui social. Gallo ribattezza “testo africano” quello di Geolier. Raccapriccianti le sue parole in un post dove, giusto per stare sul pezzo, aggiunge anche la sua foto: “Sono felice che un ragazzo napoletano fortissimo vada a Sanremo , lo giuro. Ma , pur non essendo un purista integralista, devo solo pensare che così tanti autori saranno stati necessari visto che il testo è in dialetto congolese stretto. Speriamo che vinca così andiamo all’Eurofestival con un testo africano. W Lumumba!” Con quest’ultima chiosa finale che lascia ulteriormente interdetti.
Nel testo, scritto da D. Simonetta, P. Antonacci, E. Palumbo, M. Zocca, D. Simonetta, G. Petito, D. Totaro e F. D’Alessio, Geolier racconta la fine di una relazione, di un amore che vede protagonisti due estranei che si sono incontrati all’improvviso. Sulla vicenda è intervenuto anche lo scrittore Maurizio de Giovanni, anche se nel suo post non nomina mai l’artista di Secondigliano: “È una lingua antica e bellissima con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore. Non merita questo strazio”. Poi aggiunge: “Basta chiamare qualcuno e farsi aiutare. Un po’ di umiltà”.
Immancabili le polemiche del Movimento Neoborbonico e di Angelo Forgione. I primi attaccano: “Dopo la pubblicazione del testo della canzone che Geolier presenterà a Sanremo sul palco dell’Ariston, numerose sono state le critiche di associazioni e cittadini che difendono e divulgano la vera lingua napoletana. Tra questi anche i neoborbonici da sempre difensori della storia napoletana e meridionale. Il testo pubblicato era a tratti indecifrabile e abbiamo inviato il testo corretto in lingua napoletana alla casa discografica milanese di Geolier – proseguono i neoborbonici -. Il rapper è un giovane che sta portando la nostra cultura in giro per il mondo e non è colpa sua se nelle scuole non si insegna il napoletano, a differenza di quanto accade in altre regioni e come da tanti anni richiedono i neoborbonici”. “La nostra, però, è una lingua con le sue regole e la sua grande tradizione, da Basile (il seicentesco inventore di Cenerentola) a Di Giacomo, da Eduardo a Pino Daniele – ha spiegato il prof. Gennaro De Crescenzo presidente del Movimento Neoborbonico – e per questo non potevamo tirarci indietro. È comunque significativo e importante ritornare a cantare in lingua napoletana a Sanremo e diffondere la nostra lingua tra i giovani”. I neoborbonici hanno inoltre invitato Geolier “a seguire uno dei corsi di lingua napoletana che organizzano con l’associazione ‘I Lazzari’ e con il presidente Davide Brandi nel centro storico di Napoli. Invito rivolto anche alla casa discografica milanese e agli altri sette autori del testo”.
Forgione, giornalista e saggista, parla, con poca sobrietà, di “napoletano balordo di Geolier. Non sono arrivato alla fine ché mi è improvvisamente calata la vista e poi mi è apparso Salvatore Di Giacomo sanguinante in croce. Vocali sparite, totale assenza di raddoppio fonosintattico delle consonanti, segni di elisione inesistenti, o inventati dove non ci vogliono (vedi il titolo). Una lingua perfetta per il rap e non solo, ma il Napoletano, non questo scempio. E chi non prova imbarazzo è complice dell’offesa dell’alta dignità dell’unico sistema linguistico locale d’Italia di respiro internazionale, proiettato sull’orizzonte artistico globale proprio attraverso la Canzone. È la deturpazione dei costumi. Altro che ananas sulla pizza”.
Il testo della canzone di Geolier “Io p’ me, tu p’ te”
di D. Simonetta – P. Antonacci – E. Palumbo – M. Zocca – D. Simonetta – G. Petito – D. Totaro – F. D’Alessio
Ed. Eclectic Music Publishing/Thaurus Publishing/Golden Boys/ Nuova Nassau/Music Union/Management33 Music/ Wonder Manage/Studio Uno Sound – Milano
Nuij simm doije stell ca stann precipitann
T stai vestenn consapevole ca tia spuglia
Pur o’mal c fa ben insiem io e te
Ciamm sprat e sta p semp insiem io e te
No no no comm s fa
No no no a t scurda
P mo no, no pozz fa
Si ng stiv t’era nvta
A felicità quant cost si e sord na ponn accatta
Agg sprecat tiemp a parla
Nun less pnzat maij
Ca all’inizij ra storij er gia a fin ra storij p nuij
O ciel c sta uardann
E quant chiov e pcchè
Se dispiaciut p me e p te
Piccio mo sta iniziann a chiovr
Simm duij estranei ca s’incontrano
E stev pnzann a tutte le cose che ho fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
I p’me tu pe’te
Tu m’intrappl abbraccianm
Pur o riavl er n’angl
Comm m può ama si nun t’am
Comm può vula senz’al, no
È passat tantu tiemp ra l’ultima vot
Ramm natu poc e tiemp p l’ultima vot
No, no no no comm s fa
No no no a t scurda
P mo no, no pozz fa
Nun less pnzat maij
Ca all’inizij ra storij er gia a fin ra storij p nuij
O ciel c sta uardann
E quant chiov e pcchè
Se dispiaciut p me e p te
Piccio mo sta iniziann a chiovr
Simm duij estranei ca s’incontrano
E stev pnzann a tutte le cose che ho fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
Sta nott e sul ra nostr,
Si vuo truann a lun a vac a piglia e ta port,
E pur si o facess tu nun fuss cuntent,
Vuliss te stell, vuless chiu tiemp cu te.
Piccio mo sta iniziann a chiovr
Simm duij estranei ca s’incontrano
E stev pnzann a tutte le cose che ho fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
I p’me tu p’te
Il testo della canzone di Geolier tradotto in italiano
Noi siamo due stelle che stanno precipitando
Ti stai vestendo consapevole che dovrai spogliarti
Pure il male ci fa bene, insieme io e te
Ci abbiamo sperato di stare per sempre insieme io e te
No no no, come si fa?
No no no, non ti scordare
Per ora no, non lo posso fare
Se non ci fossi stata avrei dovuto inventarti
La felicità quanto costa se i soldi non possono ottenerla
Ho sprecato tempo a parlare
Non l’avrei mai pensato
Che l’inizio della storia fosse già la fine della storia, per noi
Il cielo ci sta guardando
E quanto piove e perché
Si è dispiaciuto per me e per te
Perciò ora sta iniziando a piovere
Siamo due estranei che si incontrano
E stavo pensando a tutte le cose che ho fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Tu mi intrappoli abbracciandomi
Anche il rivale era un angelo
Come mi puoi amare se non ti amo
Come puoi volare senza ali, no
È passato tanto tempo dall’ultima volta
Dammi un altro po’ di tempo, per l’ultima volta
No, no, no come si fa?
No no no, non ti scordare
Per ora no, non posso farlo
Non l’avrei mai immaginato
Che l’inizio della storia fosse già la fine della storia, per noi
Il cielo ci sta guardando
E quanto piove, e perché
Si è dispiaciuto per me e per te
Perciò ora sta iniziando a piovere
Siamo due estranei che si incontrano
E stavo pensando a tutte le cose che ho fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Questa notte è solo nostra
Se desideri la luna, vado a prenderla e te la porto
Ma anche se lo facessi, tu non saresti contenta
Vorresti le stelle, vorrei più tempo con te
Perciò ora sta iniziando a piovere
Siamo due estranei che si incontrano
E stavo pensando a tutte le cose che ho fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
Io per me, tu per te
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