I bollettini giornalieri sui contagi con i numeri sempre in crescita stanno impressionando tutti, anche il fisico epidemiologo della Northeastern University di Boston Alessandro Vespignani, che in un’intervista La Stampa mette in guardia sugli effetti che l’ondata in corso di contagi di Coronavirus avrà sugli ospedali.

Dopo che l’enorme richiesta di tamponi ha intasato il già traballante sistema di tracciamento urge un piano di riserva, laddove le restrizioni immaginate dal governo non dovessero portare ai risultati sperati.

L’impennata di contagi non deve sorprendere, soprattutto con l’arrivo della variante Omicron. Secondo Vespignani infatti: “Si era detto in modo puntale che Omicron avrebbe preso piede velocemente, che il numero di casi sarebbe salito facendo impallidire le ondate precedenti e che il sistema dei tamponi sarebbe andato in tilt. I decisori – aggiunge il fisico – hanno anche informazioni rispetto al futuro, analisi di rischio e valutazioni rispetto all’impatto importante che Omicron avrà sul sistema sanitario”.

Necessario quindi un piano B cioè di un sistema che, all’aggravarsi della pandemia, non faccia collassare il sistema sanitario. Anche perché l’ondata di contagi in corso inevitabilmente si abbatterà in modo sempre più pesante sugli ospedali.

“Nonostante la protezione dei vaccini e la minore severità di Omicron, il numero di infezioni e la velocità di crescita fanno sì che l’impatto sugli ospedali sia destinato a crescere. Per questo – ribadisce Vespignani – servono dei piani B. Se poi non ce ne fosse bisogno, tanto meglio, ma credo che i cittadini sarebbero confortati dal sapere quali strategie ha in mente il governo a seconda delle traiettorie epidemiche plausibili”.

Redazione

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