Giuseppe Conte, dalle colonne del giornale dei Vescovi, Avvenire, ha lanciato l’idea di una manifestazione pacifista. Il Riformista, sui temi della guerra in Ucraina, ospita dall’inizio tutte le posizioni. Quelle di Paolo Guzzanti, quelle dei radicali e dei Dem, quelle del Vaticano e del papa. Opinioni diverse e spesso opposte. Naturalmente anche le mie, che – su questi temi – sono un seguace ateo del papa.

Personalmente sono convinto che nella vicenda della guerra ci sia un grande assente: il movimento pacifista. Non si è sentito, o è stato molto debole. Sono passati 20 anni dalla gigantesca manifestazione pacifista che riunì milioni di persone in piazza contro la guerra in Iraq e in Afghanistan (l’invasione americana). E sono passati 30 anni, quasi, dai cortei dei pacifisti contro l’invasione della Jugoslavia. Il movimento pacifista, dopo quei grandi successi, fu sconfitto. E forse non si è mai ripreso.

Ora la proposta di scendere in piazza viene dal capo dei 5 Stelle. Ho sempre considerato il Movimento 5 stelle una organizzazione qualunquista, giustizialista e e sostanzialmente reazionaria. La più lontana possibile dalla sinistra.

Ma il pacifismo non è una cosa di proprietà della sinistra. È di tutti. Più è largo più è forte. Se l’idea di Conte avrà un seguito, se la manifestazione ci sarà, spero che moltissime persone aderiranno.

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.