Claudio Mancini è l’erede di Goffredo Bettini. Cresciuto a pane e politica, il deputato dem romano – e monteverdino – è l’artefice della candidatura di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma. Si dice sia stata sua l’idea stessa di farlo correre. Certamente sua la macchina che lo ha portato a conquistare il Campidoglio. È a lui che chiediamo un anteprima sul riavvio della macchina capitolina guidata da colui che il Pd indica come erede di Rutelli e Veltroni.

Mancini, c’è lei dietro al successo di Roberto Gualtieri?
Dietro la vittoria di Roberto Gualtieri c’e’ il Pd di Roma, che ha affrontato una lunga traversata nel deserto dopo la sconfitta del 2016 e si è presentato agli elettori con un gruppo dirigente rinnovato, una coalizione ampia e un candidato forte e credibile. 14 presidenti di Municipio su 15. Con il Pd che porta in aula 18 consiglieri, di cui 11 alla prima esperienza, il 44% donne. Da deputato di Roma, io ho solo avuto l’onore di accompagnare questo processo di rinnovamento.

Gualtieri si troverà davanti a uno scenario non facile, quasi “post-bellico”. Da dove inizierà?
Da una pulizia straordinaria della città. Gualtieri dovrà fare in tre anni ciò che Rutelli ebbe il tempo di fare in cinque. Nell’autunno del 2023, inoltre, si deciderà l’assegnazione della sede per Expo 2030, Draghi ha ufficializzato la candidatura di Roma. Bisognerà correre, fare una campagna elettorale globale contro avversarie temibili.

Necessaria una legge speciale che finanzi il recupero di Roma. Era nel programma di Gualtieri, sarà attuata e con quali volumi?
Il problema dei poteri e delle risorse non deve essere un alibi. Alla città serve una Giunta che dia subito un senso di grande concretezza e riaccenda la fiducia nei cittadini, riprendendo progetti e iniziative a lungo mortificate. Il sindaco ha promesso di dedicare a questo impegno tutta la sua energia ed esperienza. In Parlamento il Pd chiederà di accelerare sugli atti legislativi e di governo per dare più strumenti alla Capitale a Costituzione invariata.

Cerchiamo di spiegare meglio: Roma vedrà ridisegnate le proprie competenze, poteri, autonomia amministrativa?
Il sindaco di Roma è anche il sindaco della Città Metropolitana. Gualtieri, a differenza della Raggi, prenderà sul serio questo compito, per favorire l’integrazione delle reti e dei servizi di un’area metropolitana di 4 milioni di abitanti che vale oltre il 7% del Pil nazionale. E il decentramento verso i Municipi porterà verso la città dei 15 minuti.

Il Pd a Roma ha vinto senza il voto (si veda astensione di certe periferie) degli elettori 5 Stelle. Si vince meglio senza fare compromessi con l’M5S?
A Roma avevamo una navigazione difficile tra la “Scilla” Raggi e il “Cariddi” Calenda, tra l’alleanza con i 5S, resa impossibile dalla ricandidatura della Raggi sulla quale avevamo dato un giudizio severo, e l’irricevibile richiesta di Calenda di un’abiura della nostra partecipazione al Governo Conte. Se avessimo ceduto alle sirene della Raggi o di Calenda ci saremmo schiantati sugli scogli. Il doppio turno ha agevolato la scelta di presentarci con una nostra autonoma proposta di governo. Non è però un modello riproponibile in chiave nazionale: alle elezioni politiche servirà uno sforzo per costruire un campo ancora più ampio, nella prospettiva indicata da Enrico Letta.

Raggi non demorde, cerca spazi. Che rapporto avrete con lei, nel futuro?
Alla Raggi va dato atto di una grande determinazione. Purtroppo al ballottaggio non ha avuto la lucidità per dichiarare il suo voto, anteponendo uno stato d’animo individuale al naturale sostegno al candidato alternativo alla destra.

Il seggio vacante di Gualtieri alla Camera verrà rimesso al voto con le suppletive in primavera?
Credo anche prima. Perché la decadenza del sindaco dal seggio in Parlamento sarà immediata e si potrà votare dopo 45 giorni, anche in tempo per avere il plenum completo in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica.

Avatar photo

Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.