Le vicissitudini del governo si ripercuotono sul mercato azionario alla vigilia del rialzo dei tassi da parte della Bce. Forte fibrillazione alla Borsa di Milano con l’annuncio al Senato dell’imminente voto di fiducia arrivato quasi a ridosso della chiusura dei mercati. Il Ftse Mib (-1,6%) ha pagato lo scotto di queste tensioni all’interno della maggioranza, chiudendo in fondo alla classifica dei listini europei, con le banche che, davanti a uno scenario di instabilità – testimoniato da uno spread in rialzo oltre i 220 punti – sono state bersagliate dalle vendite.

Chiude la giornata in rialzo lo spread tra BTp e Bund dopo l’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi in Senato Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco è indicato in chiusura a 221 punti base, vicino ai massimi di giornata, dai 214 punti registrati ieri a fine seduta. Sale anche il rendimento del BTp decennale benchmark al 3,47% dal 3,43% del closing della vigilia. Ma in Europa tiene banco la crisi energetica, con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha invitato gli Stati membri a una riduzione del consumo di gas del 15% per far fronte a un “probabile” stop del gas russo (contando, al contempo, che Mosca riapra il gasdotto Nord Stream 1).

Questo mentre sale l’attesa per la storica giornata di domani, quando l’Eurotower rialzerà i tassi di interesse per la prima volta dal 2011: l’aspettativa è per un aumento di 25 punti base ma non si esclude un intervento di 50 punti, che sarà messo sul tavolo assieme ai possibili dettagli dello scudo anti-spread. In questo clima di tensione, finiscono in fondo al listino milanese i bancari con Intesa Sanpaolo (-3,5%) e UniCredit (-2,8%) assieme a Saipem (-3,9%) e Italgas (-4,2%). Tra le poche in controtendenza St (+2,2%), che ha accelerato sul finale grazie alla spinta del Nasdaq legata alle previsioni sopra le attese di Netflix. Sul mercato valutario, l’euro cala a 1,0207 dollari (da 1,0234 dollari ieri in chiusura) e vale 140,94 yen (141,071), con il dollaro/yen a 138,08 (137,83). In leggera diminuzione, infine, il prezzo del gas a 151 euro al megawattora (-2,2%), così come il petrolio.

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