Il confronto sulla successione a de Magistris
La destra napoletana è ancora viva, a settembre vedrete
Sicuramente, da tempo, in Campania e in particolare a Napoli il centrodestra non vive stagioni esaltanti. Ma proprio nella terza città d’Italia, negli anni Ottanta, la Destra politica seppe costruire, attorno a un grande leader come Giorgio Almirante, un progetto culturale e di riscatto dal quale è possibile ripartire. Napoli Capitale. Ma, appunto, bisogna ripartire dalla cultura e da un progetto ambizioso e moderno, figlio di questo tempo. E su questo, mi permetto di osservare, ben conoscendo la mia città, che la Destra, almeno quella che vive la società e non gli apparati, non si trova proprio all’anno zero. A Napoli, infatti, esiste una galassia fatta di circoli, associazioni culturali, piccoli ma qualificati movimenti di opinione, una casa editrice come Controcorrente, il centro studi Pietro Golia e altri che stanno tentando di fare squadra e rete. Questa realtà è sicuramente in grado di elaborare un progetto innovativo per affrontare il dopo de Magistris.
Mi risulta che tantissimi giovani e anche tante persone indipendenti di collaudata esperienza stiano provando a lavorare insieme in questo laboratorio aperto. Dove non esistono padrini né lobby particolari. Bisogna saper andare oltre i partiti, ovviamente senza avere alcuna presunzione di sostituirli. Se a Napoli Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega sapranno aprirsi a queste nuove realtà, con rispetto e senza alcuna furbizia, scopriranno che esiste un vasto mondo che non si è fatto attrarre dalla strategia della rinuncia. È un mondo positivo. È una straordinaria comunità che non insegue quotidianamente i riflettori, ma che opera con grande passione e serietà. Questa realtà è ricca di giovani donne e di tanti giovani professionisti. Presentabili e credibili.
Tutti i partiti del centrodestra farebbero bene ad avviare con loro una profonda riflessione. Per vincere e governare bene una grande città come Napoli o una regione come la Campania non sono certo sufficienti i rastrellatori di preferenze. Pertanto sarà opportuno, subito dopo le regionali del 20 e del 21 settembre, promuovere una convention aperta di almeno due giorni dedicata al futuro di Napoli. E, in quella sede, individuare le vere idee, trovare la forza e definire un progetto credibile per la città. Napoli e il Sud, in generale, esprimono e possono vantare grandi uomini di cultura, figli del nostro tempo, come Gennaro Sangiuliano, Paolo Isotta, Alessandro Sansoni e il mitico Marcello Veneziani, tanto per citarne alcuni. Se i partiti sapranno uscire dal campo trincerato dei rispettivi apparati e vorranno seriamente aprirsi al confronto e al dialogo con il civismo di qualità, allora sì che la Destra politica tornerà a essere protagonista nella nostra fantastica Napoli.
© Riproduzione riservata