Caro Riformista, ho letto con molto interesse l’articolo a firma di Bernardino Tuccillo pubblicato ieri. Ringrazio il signor Tuccillo perché il suo contributo mi offre l’occasione di fare un po’ di chiarezza, ove mai a qualcuno interessasse, sulla mia posizione personale sia rispetto a Ricostituenti per Napoli, al cui documento istitutivo ho aderito, sia in generale alla conduzione politica della città presente e futura. Dovrai avere pazienza, caro Riformista, perché articolerò la risposta di alcuni punti. Mi serve per andare con ordine ed essere chiaro, per me stesso e per i pochi che avranno voglia di leggere queste note. Punto primo: io non ho, non ho avuto e non avrò rapporti di lavoro o di interesse personale alcuno con Comune di Napoli e Regione Campania.

Ho la fortuna di fare il lavoro più bello del mondo, e la sfortuna che esso trovi sviluppo imprenditoriale fuori dalla mia città. I miei editori non sono napoletani, i produttori televisivi e cinematografici nemmeno, il teatro prevede per l’autore un guadagno percentuale sui biglietti venduti. Non ho quindi alcun guadagno dalla benevolenza degli amministratori, ad alcun livello. Non mi serve, in sintesi, blandire o incensare o adulare nessuno. Punto secondo: non faccio, non ho fatto e non farò politica, nel senso che non ho mai avuto intenzione di candidarmi. Non faccio mistero delle mie idee, parlo chiaro e a volte mi rendo conto di dare fastidio, ma credo che la politica sia per i politici, o per chi si sente di amministrare la cosa pubblica. Non fa per me. Sono però un cittadino libero, e come tale penso di poter liberamente esprimere critiche o apprezzamenti senza ottuse adesioni supine. Sono tifoso, ma solo del Napoli: non di partiti o persone, che possono cambiare o prendere decisioni per me sbagliate. In quel caso, voglio poterlo dire con forza.

Punto terzo: il signor Tuccillo mi definisce “cantore” delle giunte Iervolino e de Magistris. Non ho mai conosciuto la signora Rosa Russso Iervolino, e invito a trovare una sola mia nota di appoggio a quell’amministrazione. Sono felice di confermare invece la mia amicizia per Nicola Oddati, persona valida e intelligente come testimonia la sua attuale posizione di rilievo nel Partito Democratico: ma l’amicizia è una cosa, l’adesione supina, come dicevo, è un’altra. Così come, e non ho certo remore nell’affermarlo, sono amico personale di Luigi de Magistris, del quale posso testimoniare l’onestà, l’intelligenza e l’amore per Napoli. Per quanto riguarda l’amministratore de Magistris, sul lavoro del quale il signor Tuccillo sollecita un giudizio, non ho difficoltà a rinvenire una differenza sostanziale tra il primo mandato e parte del secondo e questi ultimi anni.

Ricordo che il sindaco ereditò una città che era sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo per l’emergenza rifiuti, decine di cantieri fermi, una stanchezza e un disinteresse per la politica da parte della cittadinanza che non aveva precedenti. La città, fino a tre anni fa, aveva recuperato decine di posizioni rispetto a com’era ridotta, e questo è un fatto. Poi non so cosa sia successo, ma le cose sono cambiate e oggi ci sono campanelli d’allarme che suonano forte. A titolo personale ho sempre fornito la mia collaborazione assolutamente gratuita agli assessorati alla Cultura, è così che sono diventato amico di Nicola Oddati e di Nino Daniele, e così ho fatto quando sono stato chiamato in causa (assai più raramente) dalla signora De Majo: ma a mio parere proprio l’evoluzione della gestione di questo cruciale settore è la testimonianza del cambiamento.

Per cui sì, oggi il mio giudizio di cittadino non è positivo, e la sottoscrizione del documento di Ricostituenti, che altro non è che mettersi a disposizione di chi vorrà proporre un cambiamento in meglio senza mettersi addosso la maglietta di una o altra squadra, esercitando una critica che sia sempre e comunque costruttiva, ha questo senso. Un amministratore va giudicato per quello che fa, di volta in volta, con serenità e senza il livore o la benevolenza del pregiudizio. Sia un amico, sia uno che non conosci. Ma chi ha qualcosa da dare alla città che ama, lo deve fare. Sempre.