Le dichiarazioni a Porta a Porta
La guerra in Ucraina di Putin secondo Berlusconi: “Voleva sostituire Zelensky con persone perbene”
Più che le parole pronunciate dal palco di Piazza del Popolo a Roma, dove ieri il centrodestra unito ha tenuto un comizio, a far discutere sono state quelle dette dal leader di Forza Italia ed ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Porta a Porta. Dichiarazioni sulla guerra in Ucraina, quasi un alibi per l’amico di vecchia data Vladimir Putin, un leader spinto alla guerra di invasione più da un’opera di persuasione dei filorussi del Donbass e dai media che dalla sua idea della Russia.
“Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito, dai suoi ministri a inventarsi questa operazione speciale”, ha detto in prima serata l’ex premier. “Putin è caduto in una situazione difficile e drammatica. Dico che è caduto perché si è trattata di una missione delle due repubbliche filorusse del Donbass che è andata a Mosca, ha parlato con tutti, con giornali, tv e ministri del partito, sono andati da lui in delegazione dicendo: ‘Zelensky ha aumentato gli attacchi delle sue forze contro di noi ed i nostri confini, siamo arrivati a 16mila morti, difendici perché se non lo fai tu non sappiamo dove potremo arrivare’, e Putin è stato spinto ad inventarsi questa operazione speciale“.
Alcune aree nel Donbass sono difatti occupate dai filorussi dal 2014, l’anno delle rivolte di piazza Maidan e dell’annessione della Crimea. Il Cremlino aveva negato un suo diretto coinvolgimento nelle Regioni dell’est, come d’altronde aveva fatto anche in un primo momento per la penisola annessa nello stesso anno con un referendum non riconosciuto dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale. Sulla stessa falsariga sono cominciate oggi nelle Regioni occupate dell’est – Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia – le consultazioni per annettere anche questi territori alla Federazione.
Berlusconi ha aggiunto altre argomentazioni, quelle che stanno facendo più discutere, sull’aggressione russa annunciata e partita lo scorso 24 febbraio. “Le truppe dovevano entrare, in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky ed in una settimana tornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista che poi sono state foraggiate con armi di tutti i tipi dall’Occidente”. L’ex premier ha comunque precisato che anche il Presidente Zelensky è una brava persona.
La tesi di Berlusconi è lontanissima da quella dell’Italia, che si prepara a un altro invio di aiuti militari in aiuto di Kiev. L’ex premier ha comunque assicurato che con la vittoria del centrodestra alle prossime elezioni politiche del 25 settembre, l’Italia resterà atlantista e seguirà le decisioni dell’Unione Europea riguardanti il conflitto. “Non ho capito perché le truppe russe si sono espanse in giro per l’Ucraina. Secondo me dovevano fermarsi intorno a Kiev”, ha osservato ancora sull’invasione invece respinta dalla resistenza ucraina con il sostegno dell’Occidente.
Le dichiarazioni stanno facendo molto discutere e sono molto lontane anche da quelle pronunciate dallo stesso Berlusconi alla convention Azzurra di due giorni dello scorso aprile a Roma. “Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso ed addolorato dal comportamento di Vladimir Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero. Io l’avevo conosciuto vent’anni fa e mi era sempre sembrato un uomo di democrazia e di pace”, aveva detto in quell’occasione l’ex premier. Proprio ieri l’Ambasciata russa a Roma aveva pubblicato sui suoi profili social un post con le foto del Presidente Putin in posa con diversi premier e Presidenti della Repubblica italiani: tra questi anche Berlusconi, con il quale il Presidente russo ha avuto il rapporto sicuramente più stretto.
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