Dopo le accuse di censura, la Rai ha deciso di querelare Fedez. “Apprendiamo oggi che ‘la Rai ha conferito mandato ai propri legali di procedere in sede penale nei confronti di Federico Leonardo Lucia, in arte ‘Fedez’, in relazione all’illecita diffusione dei contenuti dell’audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente avvenuti in occasione del concerto del primo maggio’“. E’ quanto annuncia Massimiliano Capitanio, deputato della Lega e capogruppo in Vigilanza Rai, in merito alla risposta alla interrogazione in Vigilanza sulle polemiche legate al concerto del Primo Maggio.

Per il deputato di Matteo Salvini “si tratta di un atto dovuto e doveroso perché su temi fondanti della nostra democrazia, come la libertà di espressione e il rispetto della persona, non è possibile scherzare né tantomeno organizzare show per un pugno di like. Noi speriamo solamente che emerga la verità: non abbiamo sete di vendetta e ci siamo già dichiarati disponibili ad accogliere la richiesta di Fedez di venire in audizione in Vigilanza. Quella sera sono state fatte e dette cose troppo gravi, sarebbe offensivo del nostro ruolo fare finta di niente”.

Le accuse alla Lega sul Ddl Zan

Fedez aveva lanciato accuse di censura, pubblicando anche l’audio della telefonata con Ilaria Capitani (vicedirettrice di Rai Tre, ndr), in merito al testo dell’intervento che aveva preparato in occasione del concertone in occasione della festa dei lavoratori. Testo in cui attaccava proprio la Lega e, nello specifico, il presidente della commissione Giustizia del Senato e relatore del ddl Zan sull’omotransfobia Andrea Ostellari. “Ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, che è stato già approvato alla Camera come il ddl Zan, può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso. D’altronde, Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta alle diseguaglianze“, aggiunse ironicamente Fedez, elencando alcune delle frasi che esponenti del Carroccio hanno pubblicamente espresso in questi anni sul tema dell’omotransfobia, in alcuni casi anche chiedendo scusa. L’artista ricorda frasi come “se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”, “gay vittime di aberrazioni della natura”, “i gay sono una sciagura per la riproduzione” o “il matrimonio gay porta l’estinzione della razza”.

Di Mare: “Telefonata tagliata”

Lo scorso 5 maggio, nel corso dell’audizione davanti alla commissione di vigilanza Rai, il direttore di Rai 3 Franco Di Mare accusò Fedez di aver “tagliato tutto il passaggio della telefonata in cui Ilaria Capitani (vicedirettrice di Rai Tre, ndr) afferma che ‘la Rai non ha assolutamente una censura‘”.

Di Mare ribadì che “la Rai non ha chiesto il testo” dell’intervento di Fedez al Primo Maggio, quindi “la prima affermazione di Fedez è falsa”. Sarebbe stata “l’organizzazione dell’evento a chiedere il testo, come previsto dal contratto, è un atto doveroso”. Organizzazione affidata a una società esterna. “Le scelte editoriali di chi produce l’evento non competono alla nostra azienda”.

 

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