La situazione dei migranti in arrivo in Italia è molto critica. Negli ultimi giorni sono aumentati esponenzialmente gli sbarchi tanto da mandare in tilt l’hotspot di Lampedusa. L’allarme arriva dal sindaco Salvatore Martello: “Non possiamo tenere mille persone in una struttura che ne puo’ ospitare 200, bisogna svuotare subito l’hotspot e chi sbarca resterà sul molo”. Durante la notte infatti c’è stata una nuova ondata di sbarchi che ha mandato in crisi il sistema.

Sono circa 300 i migranti arrivati a Lampedusa fra mezzanotte e mezzogiorno di oggi, quando è stato registrato l’ultimo sbarco. Visto che l’hotpot è pieno, spiega il sindaco di Lampedusa, “probabilmente apriranno la struttura della ‘Casa della fraternità’ della chiesa per arrivare a sistemare tutte le 300 persone”. La cosa importante è avviare i trasferimenti per “svuotare l’hotspot” anche perché “non possiamo sapere quante altre persone sbarcheranno nelle prossime ore”, sottolinea Martello. Il sindaco è tornato a sollecitare il governo nazionale affinchè dichiari lo stato di emergenza. Su questo aspetto anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, in mattinata, ha lanciato un appello con parole molto critiche, chiedendo di dare seguito alle istanze, arrivate un mese fa. “Il sistema Italia è in tilt” e “non si capisce per quale motivo ancora il governo non dichiari lo stato d’emergenza” a Lampedusa visto che “in 20 giorni abbiamo avuto più sbarchi del 2011, quando fu dichiarato lo stato d’emergenza. In due settimane sono sbarcate 5.500 persone, un numero superiore al 2011, con la differenza che adesso stiamo gestendo la situazione senza la dichiarazione dell’emergenza”, prosegue il primo cittadino dell’isola.

Intanto il Ministro Lamorgese in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ha spiegato che l’impatto di un flusso straordinario di sbarchi di migranti economici è stato reso ancora più complesso dall’emergenza Covid-19. “Garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali, ma i migranti economici sappiano che non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l’8 marzo 2020 – aggiunge – Il governo non può permettersi di abbassare la guardia perché i dati epidemiologici, non solo quelli relativi agli stranieri, ci dicono che dovremo usare molta cautela nei prossimi mesi”, sottolinea. “Tutti i migranti che sbarcano sulle nostre coste sono sottoposti al test sierologico e poi al tampone. La quarantena è obbligatoria per tutti, ma prima di trovare posti dedicati il Viminale deve affrontare mille ‘no’ che arrivano da comuni e Regioni”, aggiunge Lamorgese.

“Lunedì scorso ho incontrato a Tunisi il presidente della Repubblica Kais Saied e il presidente incaricato, il ministro dell’Interno Hichem Mechichi. Abbiamo concordato per agosto un incremento di rimpatri sui voli bisettimanali già riattivati lo scorso 16 luglio dopo lo stop imposto dal lockdown”, ricorda la ministra dell’Interno. Rispetteranno il patto? “Abbiamo sollecitato anche modalità più flessibili per il rimpatrio, un gesto simbolico da parte della Tunisia, magari anche con l’utilizzo di navi per effettuare un numero consistente di rimpatri”, risponde.

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