L'editoriale
Le opposizioni non superano i personalismi: solo l’intellettuale collettivo può fare la differenza

Più vengono avanti conflitti globali inediti, anche difficilmente intellegibili, più gli schieramenti politici italiani si rifugiano nelle loro stanche certezze, zeppe di richiami ideologici e pulsioni primitive: unica eccezione – va ribadito – Giorgia Meloni, che non dimentica di essere a capo di un governo e non di una tribù.
Per il resto destra e sinistra appaiono come curve di tifosi smarriti e disorientati, ignari di quello che accade sul campo da gioco globale, e trovano motivo per esaltarsi solo inseguendo spinte identitarie di stampo pavloviano. Spunta qualche nuovo sovranismo, e Salvini vi si appiccica come fosse il nuovo Verbo. Evochi la parola pace e a sinistra fioriscono mobilitazioni da weekend. Poco importa, poi, se i sovranismi finiscono – per forza di cose – in rotta di collisione tra loro, o se l’evocazione della pace omette colpevolmente le sofferenze degli ucraini aggrediti e oppressi. L’essenziale è dare soddisfazione momentanea a fans e followers.
Fuori dagli stadi, di organizzato non c’è granché, al momento. Ma la speranza di un’alternativa al bipopulismo non è esaurita. Perso per strada chi ha rinunciato alla prospettiva, scegliendo definitivamente il piccolo cabotaggio del tatticismo e della manovra fine a sé stessa, lo scorso fine settimana il congresso fondativo del Partito Liberal Democratico ha acceso una fiammella, mettendo in movimento energie disperse e deluse da precedenti esperienze. Così come una tenace resistenza alle derive populiste la manifesta quotidianamente Carlo Calenda.
Resta da capire se, come e quando queste opposizioni sapranno fare insieme massa critica, superando personalismi insopportabili e soprattutto inadeguati a fronteggiare i grandi cambiamenti in atto. Non per scomodare pensatori al di là della nostra portata, ma nel mondo nuovo, tutto da capire, solo quello che Gramsci definiva l’“intellettuale collettivo” può fare la differenza e immaginare risposte all’altezza delle sfide.
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