Letizia Moratti ha confermato in un’intervista a Il Corriere della Sera di aver avuto “interlocuzioni ad altissimo livello e le ho avute da tempo. Tutte con un orientamento positivo” con il Partito Democratico. La candidata alla guida della Lombardia, già ministra dell’Istruzione con Berlusconi e sindaca di Milano, assessore al Welfare e vicepresidente alla Regione, si sente pronta, “andrò avanti fino in fondo”, ed è molto ottimista, “e a ragion veduta”.

Le elezioni si terranno il prossimo febbraio. La sua candidatura con il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi aveva fatto parecchio discutere. Era stata molto chiacchierata, anche perché preceduta dalle dimissioni alla Regione. “Ha fatto per anni il ministro, il sindaco e l’assessore col Centrodestra, oggi va a sinistra e si candida con Renzi. Auguroni”, il post della Lega quando era stata ufficializzata la notizia.

“Voglio ricordare che ero fuori dalla politica da più di 10 anni e francamente etichettarmi come centrodestra mi sembra curioso. Sono stata chiamata come tecnico, senza etichette, per risolvere un problema – ha dichiarato Moratti nell’intervista – perché la Lombardia era ultima nel piano vaccinale. Ho accettato per amore della mia Regione e dei miei concittadini. Mi creda, quando ho detto sì, avevo tutti contro e i miei amici mi chiedevano se ero matta ad accettare una sfida del genere. La mia è stata una scelta di civismo per la regione che amo”.

La coalizione di centrosinistra (composta da Pd, +Europa, Verdi, Sinistra Italiana e Lombardi Civici Europeisti) ha ufficializzato ieri sera la candidatura di Pierfrancesco Majorino alle elezioni in Lombardia. Majorino è stato assessore alle politiche sociali del comune di Milano ed è deputato del Parlamento europeo. Niente primarie dunque, com’era stato anticipato. Bocciato anche il ticket Terzo Polo-Pd che in un primo momento aveva tirato in ballo la coppia Moratti-Carlo Cottarelli.

Per la candidata del Terzo Polo il voto “si terrà in uno scenario profondamente cambiato che vede un centrodestra sempre più destra e un’affermazione importante dei Cinque Stelle. C’è un’area di centrosinistra, riformista, che deve decidere se vuole coprire questo vuoto, perché i vuoti in politica non esistono. E se non sarà l’area del Pd a riempirlo sarà qualcun altro”. Moratti non chiude ad aperture al centrosinistra: “Lo dico con grande rispetto ma anche con altrettanta speranza: mi auguro che questo vuoto possa essere riempito insieme”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.